Galileo e la navigazione satellitare

Galileo e la navigazione satellitare

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Nel 1492, per la prima volta, davanti ai marinai si spalanca un oceano sconosciuto: settimane di navigazione e nessuna idea di come ottenere una geolocalizzazione precisa. Sin dall’antichità i naviganti sanno leggere la latitudine grazie alla stella polare, ma il “problema della longitudine” è di ben altra natura. Più di un secolo dopo, Galileo Galilei scopre a Padova i satelliti di Giove, e si rende subito conto che un marinaio capace di osservare le eclissi di quei satelliti conoscerebbe la propria longitudine. Ma la sua immaginazione di genio è in anticipo di 350 anni rispetto alla tecnica dell’epoca. Impraticabile in mare, sulla terraferma l’idea si rivela un’arma formidabile per la cartografia, e inaugura l’«epoca dell’immagine del mondo» che è la Modernità. Oggi il nome del genio toscano ha raggiunto lo spazio, con il sistema satellitare europeo “Galileo”. Alessandro De Angelis, suo grande studioso, apre a ogni genere di lettore una storia della tecnica, dai primi navigatori greci ai lanci spaziali, grazie all’incanto del viaggio: per mare e attraverso la conoscenza.

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About the author

Alessandro De Angelis

Professore di fisica sperimentale a Padova e di astrofisica delle alte energie a Lisbona, è membro degli istituti nazionali di fisica nucleare e di astrofisica, e ha progettato e realizzato alcuni tra gli esperimenti più importanti per lo studio dei raggi cosmici. È autore di diversi saggi, tra cui Discorsi e dimostrazioni matematiche di Galileo Galilei per il lettore moderno (Codice, 2021). I diciotto anni migliori della mia vita è il suo primo romanzo.

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