L’evento del primo confinamento, a seguito della pandemia da Covid-19, ha portato molti a confrontarsi con una nuova esperienza di sé. In questo frangente la dimensione del vuoto, nel senso ampio del termine, è sicuramente emersa come la più perturbante. Il libro si misura con tale dimensione e la relazione che questa ha con il processo di costruzione della nostra soggettività, attraverso un’analisi anzitutto storiografica di come il vuoto sia stato principalmente tematizzato dal pensiero filosofico occidentale, ma non solo, provando a ragionare attorno a cosa esso abbia rappresentato e cosa possa ancora significare, quale dispositivo di istituzione della nostra identità e della nostra esperienza. Gli atomisti antichi, gli epicurei, il pensiero orientale e il moderno pensiero occidentale, a partire da Blaise Pascal e Pierre Gassendi, fino alle riflessioni degli ultimi anni possono ancora dirci qualcosa su di noi, a partire dal nostro vuoto?
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Language
Italian -
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About the author
Sergio Alfredo Dagradi
Sergio Alfredo Dagradi, laureato in Filosofia all’Università degli Studi di Pavia, si è perfezionato in storia e filosofia del Novecento presso l’Università Bocconi di Milano e ha conseguito il dottorato in Filosofia e sociologia del diritto presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Docente di ruolo, ha svolto attività di ricerca presso università statali e istituzioni private. Ha pubblicato i volumi Il vuoto e la carne: il pensiero filosofico e la problematizzazione della sessualità (2003), L’incerto Sé (2014) e Filosofia del pendolare (2016, con Lucia Canino).