Due ragazze partono per l’Islanda, meta sognata nelle serate romane arroventate dallo scirocco, alla ricerca di un luogo di purezza incantata. Se ne vanno a zonzo in una terra antichissima, abitata dai discendenti dei monaci irlandesi e delle popolazioni germaniche e danesi che per prime la colonizzarono e produssero una tipologia autoctona, oggetto oggi delle curiosità di genetisti e studiosi di mezzo mondo. Con i suoi geyser, le balene, i deserti di lava, i ghiacciai, gli iceberg, le eruzioni, i fiordi, le steppe, le piscine naturali all’aperto, da dove si esce ringiovaniti, con sulla pelle la sensazione del vero caldo e del vero freddo, con le serate in libertà a Reykjavik, mentre fuori il sole non tramonta mai e dentro i locali si balla come se il tempo non dovesse finire mai, l’Islanda appare in queste pagine come il luogo dell’anima che abbiamo saputo incredibilmente e stupidamente dimenticare: la terra in cui uomo e natura si fronteggiano senza compromessi, senza vie di mezzo, con assoluta sincerità.
«Il viaggio nell’isola di un niente che comprende tutto. Tutto quello che conta». L’Unità
«Se l’Islanda coi suoi paesaggi lunari diventa un luogo dell’anima…». Il Messaggero
«Sulle orme di W. H. Auden, Valeria Viganò è andata in Islanda per realizzare un suo sogno d’infanzia. Nell’età, infatti, in cui si scopre il mondo e la geografia è il magico libro dell’universo, pieno di nomi esotici e posti misteriosi, anche per Valeria Viganò l’Islanda, questa terra lontanissima, con una capitale dal nome suggestivo, Reykjavik, esercitava un fascino e un richiamo irresistibili». Stefano MalatestaBook details
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