Marc Augé

Marc Augé, tra i maggiori africanisti dei nostri tempi, negli ultimi ventanni è diventato una figura di riferimento anche per un'antropologia della tarda modernità. Tra i libri tradotti in italiano: Un etnologo nel metrò (1992), Nonluoghi. Introduzione a una antropologia della surmodernità (1993), Il dio oggetto (2002), Poteri di vita, poteri di morte. Introduzione a un'antropologia della repressione (2003), Il metrò rivisitato (2009), Che fine ha fatto il futuro? Dai non luoghi al nontempo (2009), Per un'antropologia della mobilità (2010) e Diario di un senza fissa dimora. Etnofiction (2011). Presso Bollati Boringhieri ha pubblicato: Disneyland e altri nonluoghi (1999), Il senso degli altri. Attualità dell'antropologia (2000), Finzioni di fine secolo, seguito da Che cosa succede? (2001), Genio del paganesimo (2002), Diario di guerra (2002), Rovine e macerie. Il senso del tempo (2004), La madre di Arthur (2005), Il mestiere dell'antropologo (2007), Casablanca (2008), Il bello della bicicletta (2009), Straniero a me stesso. Tutte le mie vite di etnologo (2011) e Futuro (2012).

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