Paolo Quaregna
Torinese, nel 1970 si è laureato in Economia e nel 1978 in Lettere. Si è occupato di animazione teatrale e di film sperimentali con ragazzi della scuola dell’obbligo e lavoratori delle “150 ore”. Con Virginio Pevato ha pubblicato Il bambino con la macchina da presa (Feltrinelli, 1978). Nel 1982 ha realizzato il suo primo film per il cinema, cui seguiranno tre lungometraggi e una trentina di documentari. Si è interessato alla follia (Felicità ad oltranza, 1982) e alla trasgressione “controllata” delle feste di Carnevale (Una donna allo specchio, 1984). Il trasferimento a Parigi a fine anni Ottanta è stato piattaforma per la scoperta di tematiche legate a culture lontane, alle minoranze e al rispetto della natura. Un po’ emigrante, un po’ nomade, ha girato i suoi film con i nativi Inuit e Algonchini del Québec (Dancing North, 1998, Les Tambours d’Abitibi, 2000), con i Touareg, i Peul, e i Soninké dell’Africa subsahariana (Femmes du Sahel, 1995; Le Bon Èlève, 2006). Nel 2019 è tornato in Québec per realizzare La seconda patria, dedicato agli emigrati italiani, arrivati per ultimi in terre lontane e talvolta complici degli Innu, che ci erano nati, e hanno resistito strenuamente a chi li voleva cacciare.