È possibile essere di sinistra e insieme reazionari? Si può, come pensava Pasolini, fare un uso rivoluzionario della tradizione? Bruno Arpaia crede di sì e in questo libro, una provocazione, un pamphlet, o forse solo una messa a fuoco necessaria, argomenta il perché. Parte dai fatti della cronaca politica per ricavarne una via di rinnovamento per la sinistra, l’indicazione di una svolta che sia culturale ancora prima che politica. Ma soprattutto si interroga, chiamando in causa i più diversi interlocutori, sui temi più rischiosi e complessi, dalla democrazia alla comunità, dall’individualismo ai diritti. «Far finta di esser sani» come cantava Giorgio Gaber, non salva dalla malattia. Servono diagnosi precise e approfondite, che permettano di affacciarsi sul futuro senza dimenticare il passato.
Détails du livre
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Éditeur
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Langue
Italien -
Langue d'origine
Italien -
Date de publication
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Nombre de pages
190 -
Collection
À propos de l'auteur
Bruno Arpaia
Bruno Arpaia è nato nel 1957 a Ottaviano, in provincia di Napoli. Romanziere, giornalista, consulente editoriale e traduttore di letteratura spagnola e latinoamericana, per Guanda ha pubblicato: Tempo perso (Premio Hammett Italia 1997), L’angelo della storia (Premio Selezione Campiello 2001, Premio Alassio Centolibri – Un autore per l’Europa 2001), Il passato davanti a noi (Premio Napoli e Premio Letterario Giovanni Comisso 2006), Per una sinistra reazionaria, L’energia del vuoto (finalista al Premio Strega 2011 e vincitore del Premio Merck Serono), La cultura si mangia!, con Pietro Greco, L’avventura di scrivere romanzi, con Javier Cercas, Prima della battaglia, Qualcosa, là fuori, oltre a una conversazione con Luis Sepúlveda, Raccontare, resistere. I suoi libri sono tradotti in molte lingue.