Nel febbraio del 1991 nasceva a Rimini il Partito democratico della sinistra, mettendo fine alla storia del Pci, una delle grandi forze politiche della vita italiana del ventesimo secolo, ma la svolta era iniziata due anni prima con la caduta del muro di Berlino. La fatica di cercare e di costruire una sinistra nuova cominciava appena, e ancora oggi non può dirsi conclusa. Il duello tra Occhetto e D’Alema, l’inconciliabilità con Craxi, l’esplosione di Tangentopoli, l’uscita dal governo Ciampi – dopo sole 10 ore – dei ministri Pds, la prudenza di Veltroni, i machiavellismi di Cossiga, la linearità di Fassino... e intorno a questi avvenimenti, più o meno significativi, prendono corpo la passione, il subbuglio, le speranze di milioni di persone.
Un rendiconto, un resoconto. A volte, una resa dei conti piuttosto amara. Claudio Petruccioli a Botteghe Oscure ha vissuto da protagonista un momento cruciale della sinistra nel nostro paese e di quel momento racconta i momenti di entusiasmo e le estenuanti trattative, le decisioni storiche, le miserie e gli splendori. In questo saggio, pubblicato per la prima volta nel 2001 e diventato un libro di culto, Petruccioli adotta una prospettiva nuova, in cui i fatti di allora dialogano con l’attualità più estrema. E mentre la storia della sinistra italiana, nelle sue divisioni e nelle sue lotte, si rivela imprevedibile e problematica nella sua continuità, questo libro solleva domande cui è necessario, oggi più che mai, dare una risposta.
Détails du livre
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Éditeur
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Texte original
Oui -
Langue
Italien -
Date de publication
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Collection
À propos de l'auteur
Claudio Petruccioli
Claudio Petruccioli è nato in Umbria nel 1941. Entrato nella segreteria della Fgci nel 1962, a cavallo del’68 ne è stato il segretario. All’attività politica ha sempre affiancato quella di giornalista. Dal 1975 al 1982 è stato codirettore e poi direttore de “l’Unità”. Dal 1987 al 1994, ha fatto parte della segreteria prima del Pci, poi del Pds. Eletto deputato a Milano nel 1983 e nel 1992, è stato senatore e presidente della VIII Commissione di Palazzo Madama (Lavori pubblici, trasporti e comunicazioni). Dal 2005 al 2009 è stato presidente del Consiglio di amministrazione della Rai.