««Cattiva, spiritosa, anticonvenzionale, lungimirante, Elizabeth von Arnim racconta con verve e un acuto occhio sociale i tic e i tabù della buona società». »
«Vanity Fair» - Irene Bignardi
«Una folla di raffinati lettori ha riscoperto i romanzi di questa lettrice ironica, spregiudicata, fuori da ogni corrente letteraria, spesso crudelissima nel descrivere una società boriosa, superficiale, vecchia, ingiusta soprattutto verso le donne. »
la Repubblica - Natalia Aspesi
««Definita “la donna più intelligente della sua epoca”, Elizabeth von Arnim è capace di confliggere, attraverso il dono di una grazia urticante, con il durissimo velluto della società che la circonda». »
«TTL - La Stampa» - Mirella Appiotti
««Una folla di raffinati lettori ha riscoperto i romanzi di questa lettrice ironica, spregiudicata, fuori da ogni corrente letteraria, spesso crudelissima nel descrivere una società boriosa, superficiale, vecchia, ingiusta soprattutto verso le donne». »
«la Repubblica» - Natalia Aspesi
«Un incantevole romanzo lo si può definire, incantevole e avvincente. Leggera è la mano della von Arnim, delicato il suo passo ma irresistibile per humour, sottigliezza psicologica, fini descrizioni d’ambiente. »
Corriere della Sera - Serena Zoli
«Definita «la donna più intelligente della sua epoca», Elizabeth von Arnim è capace di confliggere, attraverso il dono di una grazia urticante, con il durissimo velluto della società che la circonda.»
TTL - La Stampa - Mirella Appiotti
««Un incantevole romanzo lo si può definire, incantevole e avvincente. Leggera è la mano della von Arnim, delicato il suo passo ma irresistibile per humour, sottigliezza psicologica, fini descrizioni d’ambiente». »
«Corriere della Sera» - Serena Zoli
«Cattiva, spiritosa, anticonvenzionale, lungimirante, Elizabeth von Arnim racconta con verve e un acuto occhio sociale i tic e i tabù della buona società.»
Vanity Fair - Irene Bignardi
Un discreto annuncio pubblicitario – Per gli amanti del glicine e del sole – apparso sul «Times» è il preludio a un mese rivelatore per quattro donne dalla personalità assai diversa. A picco su una baia della Riviera, tra giardini di calle, violacciocche e acacie, si staglia il castello medievale di San Salvatore.
Alla ricerca disperata di sollievo dalle preoccupazioni quotidiane, Mrs Wilkins, Mrs Arbuthnot, Mrs Fisher e Lady Caroline Dester si lasciano allettare da quel paradiso terrestre. Cullate dalla primavera mediterranea, dai monti ammantati di violette e fiori dal dolce profumo, queste donne abbandonano a poco a poco i formalismi di società e scoprono un’armonia da tutte anelata e tuttavia mai conosciuta.
Nel Giardino delle rose (1897), il racconto del tutto inedito che arricchisce questa edizione di Un incantevole aprile, ritroviamo i tipici temi von arnimiani della libertà della donna, della sua insofferenza
verso i vincoli parentali e matrimoniali, del desiderio di spazi e momenti «tutti per sé» difficilmente riconosciuti dalla più stretta cerchia familiare. Si racconta qui la storia di Annie, giovane sarta con la grande passione dei fiori, costantemente distratta dalle cure del suo giardino dalle due persone che le sono più vicine: la madre, sempre bisognosa di attenzioni, e il fidanzato William, che su di lei ha precisi progetti: almeno sei figli.
Ancora una volta Elizabeth von Arnim ci delizia con la sottile ironia e la grande verve narrativa che l’hanno resa un’autrice amatissima dal grande pubblico.
«Vanity Fair» - Irene Bignardi
«Una folla di raffinati lettori ha riscoperto i romanzi di questa lettrice ironica, spregiudicata, fuori da ogni corrente letteraria, spesso crudelissima nel descrivere una società boriosa, superficiale, vecchia, ingiusta soprattutto verso le donne. »
la Repubblica - Natalia Aspesi
««Definita “la donna più intelligente della sua epoca”, Elizabeth von Arnim è capace di confliggere, attraverso il dono di una grazia urticante, con il durissimo velluto della società che la circonda». »
«TTL - La Stampa» - Mirella Appiotti
««Una folla di raffinati lettori ha riscoperto i romanzi di questa lettrice ironica, spregiudicata, fuori da ogni corrente letteraria, spesso crudelissima nel descrivere una società boriosa, superficiale, vecchia, ingiusta soprattutto verso le donne». »
«la Repubblica» - Natalia Aspesi
«Un incantevole romanzo lo si può definire, incantevole e avvincente. Leggera è la mano della von Arnim, delicato il suo passo ma irresistibile per humour, sottigliezza psicologica, fini descrizioni d’ambiente. »
Corriere della Sera - Serena Zoli
«Definita «la donna più intelligente della sua epoca», Elizabeth von Arnim è capace di confliggere, attraverso il dono di una grazia urticante, con il durissimo velluto della società che la circonda.»
TTL - La Stampa - Mirella Appiotti
««Un incantevole romanzo lo si può definire, incantevole e avvincente. Leggera è la mano della von Arnim, delicato il suo passo ma irresistibile per humour, sottigliezza psicologica, fini descrizioni d’ambiente». »
«Corriere della Sera» - Serena Zoli
«Cattiva, spiritosa, anticonvenzionale, lungimirante, Elizabeth von Arnim racconta con verve e un acuto occhio sociale i tic e i tabù della buona società.»
Vanity Fair - Irene Bignardi
Un discreto annuncio pubblicitario – Per gli amanti del glicine e del sole – apparso sul «Times» è il preludio a un mese rivelatore per quattro donne dalla personalità assai diversa. A picco su una baia della Riviera, tra giardini di calle, violacciocche e acacie, si staglia il castello medievale di San Salvatore.
Alla ricerca disperata di sollievo dalle preoccupazioni quotidiane, Mrs Wilkins, Mrs Arbuthnot, Mrs Fisher e Lady Caroline Dester si lasciano allettare da quel paradiso terrestre. Cullate dalla primavera mediterranea, dai monti ammantati di violette e fiori dal dolce profumo, queste donne abbandonano a poco a poco i formalismi di società e scoprono un’armonia da tutte anelata e tuttavia mai conosciuta.
Nel Giardino delle rose (1897), il racconto del tutto inedito che arricchisce questa edizione di Un incantevole aprile, ritroviamo i tipici temi von arnimiani della libertà della donna, della sua insofferenza
verso i vincoli parentali e matrimoniali, del desiderio di spazi e momenti «tutti per sé» difficilmente riconosciuti dalla più stretta cerchia familiare. Si racconta qui la storia di Annie, giovane sarta con la grande passione dei fiori, costantemente distratta dalle cure del suo giardino dalle due persone che le sono più vicine: la madre, sempre bisognosa di attenzioni, e il fidanzato William, che su di lei ha precisi progetti: almeno sei figli.
Ancora una volta Elizabeth von Arnim ci delizia con la sottile ironia e la grande verve narrativa che l’hanno resa un’autrice amatissima dal grande pubblico.
Détails du livre
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Éditeur
-
Langue
Italien -
Date de publication
-
Nombre de pages
259 -
Collection
À propos de l'auteur
Elizabeth von Arnim
Elizabeth von Arnim (Mary Annette Beauchamp 1866 -1941), nata a Sydney in Australia e cresciuta in Inghilterra, fu cugina di Katherine Mansfield e amante di H.G. Wells, che la descrisse come «la donna più intelligente della sua epoca». Tutti i suoi romanzi sono pubblicati da Bollati Boringhieri.