We Want Freedom è l’autobiografia politica di Mumia Abu-Jamal, attivista, giornalista radiofonico e, per molti anni, responsabile dell’Informazione per la sezione di Philadelphia delle Black Panther. La militanza all’interno dell’organizzazione rivoluzionaria afro-americana e la sua instancabile opera di denuncia nei confronti della corruzione di politici e poliziotti locali, che portò Abu-Jamal a essere considerato la “voce dei senza voce”, attirarono ben presto le attenzioni dell’FBI e del COINTELPRO. Abu-Jamal era considerato dalle autorità “un soggetto da sorvegliare e internare in caso d’allerta nazionale” e proprio per questo diventa estremamente complesso decifrare cosa accadde la notte del 9 dicembre 1981, quando l’attivista venne incarcerato a seguito di una sparatoria che lasciò a terra il poliziotto Daniel Faulkner. Intorno al processo e alla condanna di Mumia si è creata una mobilitazione internazionale: da Noam Chomsky a Colin Firth, da Angela Davis ai Rage Against the Machine. Mumia è diventato un simbolo della lotta contro la pena di morte, che gli è stata commutata in ergastolo soltanto nel 2008. Dal braccio della morte, dalla cella di isolamento, ovunque si trovasse, Abu-Jamal non ha mai smesso di far sentire la propria voce tramite i suoi diari e i suoi scritti politici. Attraverso un meticoloso lavoro di ricerca, il libro incrocia biografia personale e collettiva, memoria privata e storica, per ricostruire il cammino del popolo afro-americano dalla schiavitù a oggi e per raccontare la nascita del Partito delle Pantere Nere e delle lotte contro la discriminazione razziale.
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Italien -
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À propos de l'auteur
Mumia Abu Jamal
Mumia Abu-Jamal, giornalista, attivista e membro delle Black Panther. È stato condannato alla pena di morte nel luglio del 1982 per la controversa uccisione del poliziotto Daniel Faulkner, ma non ha mai smesso di professarsi innocente. La mobilitazione internazionale per la sua scarcerazione ha portato alla commutazione della pena in ergastolo nel 2008. Nel 2007 Colin Firth ha prodotto un film-denuncia dal titolo Tutta la mia vita in prigione. Il 17 aprile 2012, gravemente malato di diabete, Abu-Jamal ha rilasciato al network televisivo Russia Today la prima intervista dalla prigione dopo diciassette anni di isolamento. Tra i suoi scritti: In diretta dal carcere (2007) e Scritti dal braccio della morte (2010).