Alessandro Silj
(Roma, 1935) ha vissuto all’estero (Irlanda, Belgio, USA) per oltre 15 anni. Il suo primo romanzo, Fine del viaggio (Rizzoli) è del 1965. La vera storia di Gian Burlasca, autopubblicato, del 1981, Mistero italiano, giallo Mondadori, del 1996. Ha pubblicato racconti, i più recenti nell’inserto estivo del “Manifesto”. La saggistica ha incluso le biografie di Curcio e altri protagonisti della lotta armata (Mai più senza fucile, Vallecchi), il caso Moro (BR/Stato, Vallecchi), Il Malpaese (Donzelli), tradotti in USA, Germania, Romania. “The Crime Factor in Italian Society” è del 2009. Ha diretto progetti paneuropei su cultura e mercato televisivi. East of Dallas (Telefilm USA ed europei a confronto) è stato pubblicato dal British Film Institute. A Roma, nel 1978, ‘80 e ‘81, ha organizzato tre festival internazionali di video arte. Fondatore nel 1997 di Ethnobarometer, ha lavorato su migrazioni e relazioni interetniche. European Multi-culturalism Revisited, è del 2010 (ZED, London). Recentemente è tornato alla narrativa, con i romanzi 2158, l’ultima donna (Kindle), M’moria (Lulu), Premiata Salumeria Salemme – Cronache dall’aldilà (Lulu) e Bella di pietra (un sequel di Mistero italiano) (Lulu e Kindle).