La storia di un'avventura straordinaria, alla scoperta di un mondo lontano, esotico, completamente nuovo
È il capodanno del 1937 quando il giovane Fosco Maraini apprende da un giornale che il celebre orientalista Giuseppe Tucci avrebbe compiuto un viaggio di studio in Tibet. Maraini scrive d’impulso al professore chiedendogli di accompagnarlo in veste, fra l’altro, di fotografo. Tucci, con sorpresa dello stesso Maraini, accetta e Marini incomincia così il suo personale percorso di conoscenza del Tibet e dell’Oriente che lo porterà, alcuni anni, molti studi e molte fotografie più tardi, a scrivere uno dei suoi capolavori: Segreto Tibet. Nel 1937 Maraini ha venticinque anni appena: alla fine del viaggio di studio decide di ritardare il ritorno e di «gironzolare» per l’alto Sikkim insieme a Drolmà, una cagnolina nera incontrata per caso e che diventerà la sua inseparabile compagna, al punto che farà ritorno con lui in Italia. In un mondo così diverso da quell’Italia e quell’Europa che si stavano preparando a una nuova devastante guerra, Maraini osserva e cammina, prende rapidi appunti e scatta fotografie, aprendo gli occhi su un universo in cui regnano la natura, i popoli, le religioni, l’arte e la bellezza in tutte le sue forme. E il suo modo di guardare il mondo è già quello dei suoi libri più maturi, così come la capacità di coinvolgere i lettori nei paesaggi naturalistici e umani del pianeta. Da questo viaggio nasce Dren-giong che oggi, a settant’anni dalla sua prima pubblicazione, viene riproposto in un’edizione fedele all’originale e illustrata dalle splendide fotografie dell’autore, conservate presso il Gabinetto Vieusseux.
È il capodanno del 1937 quando il giovane Fosco Maraini apprende da un giornale che il celebre orientalista Giuseppe Tucci avrebbe compiuto un viaggio di studio in Tibet. Maraini scrive d’impulso al professore chiedendogli di accompagnarlo in veste, fra l’altro, di fotografo. Tucci, con sorpresa dello stesso Maraini, accetta e Marini incomincia così il suo personale percorso di conoscenza del Tibet e dell’Oriente che lo porterà, alcuni anni, molti studi e molte fotografie più tardi, a scrivere uno dei suoi capolavori: Segreto Tibet. Nel 1937 Maraini ha venticinque anni appena: alla fine del viaggio di studio decide di ritardare il ritorno e di «gironzolare» per l’alto Sikkim insieme a Drolmà, una cagnolina nera incontrata per caso e che diventerà la sua inseparabile compagna, al punto che farà ritorno con lui in Italia. In un mondo così diverso da quell’Italia e quell’Europa che si stavano preparando a una nuova devastante guerra, Maraini osserva e cammina, prende rapidi appunti e scatta fotografie, aprendo gli occhi su un universo in cui regnano la natura, i popoli, le religioni, l’arte e la bellezza in tutte le sue forme. E il suo modo di guardare il mondo è già quello dei suoi libri più maturi, così come la capacità di coinvolgere i lettori nei paesaggi naturalistici e umani del pianeta. Da questo viaggio nasce Dren-giong che oggi, a settant’anni dalla sua prima pubblicazione, viene riproposto in un’edizione fedele all’originale e illustrata dalle splendide fotografie dell’autore, conservate presso il Gabinetto Vieusseux.
Détails du livre
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Éditeur
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Texte original
Oui -
Langue
Italien -
Langue d'origine
Italien -
Date de publication
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Nombre de pages
224 -
Collection
À propos de l'auteur
Fosco Maraini
Fosco Maraini (Firenze 1912 - 2004), etnologo, antropologo, scrittore, alpinista e fotografo, dopo essersi laureato in Scienze naturali ha compiuto nel 1937 la sua prima spedizione in Tibet e l’anno successivo si è trasferito in Giappone dove è rimasto fino al 1945, dopo aver trascorso due anni in un campo di prigionia con la moglie e le tre figlie. Viaggiatore instancabile, ha insegnato nelle università di Sapporo e di Kyoto ed è stato professore di lingua e letteratura giapponese all’università di Firenze. Fra i suoi numerosi libri, oltre a Dren-giong, ricordiamo Segreto Tibet e Ore giapponesi pubblicati da Corbaccio.