Un forno a microonde esplode nella cucina di un ristorante cinese, causando la morte di diverse persone. Xing Li e il fratello sedicenne Lai Ker, rimasti orfani, vengono affidati alla nonna, donna rigorosa e fiera delle proprie origini cinesi. Dalla periferia di Londra i due fratelli sono costretti a trasferirsi a Kensington, da una scuola pubblica a un esclusivo istituto privato, dall’isola felice del loro piccolo nucleo famigliare alla vita con la nonna, lo strano zio Ho e la dolce zia Mei. A casa ci sono nuove regole: è vietato parlare durante i pasti, si mangia solo cibo cinese e lo zio ha sempre la precedenza per fare la doccia; a scuola ci sono i nuovi compagni e ci sono i bulli, quelli che di lei vedono soltanto i tratti orientali e il nome quasi impronunciabile. Agli occhi dei suoi concittadini britannici Xing Li è solo una dei tanti immigrati; poco importa che sia nata a Londra, parli con l’accento cockney e non sappia spiccicare una parola di mandarino, che adori il fish and chips e che non abbia mai viaggiato oltre Bath. Finché c’era sua madre, punto di riferimento e ponte tra Occidente e Oriente, la vita aveva le sue difficoltà ma era felice. Ora, nonostante la nonna sia ricca, le mancano le cose più importanti: le amiche, la sua gatta Miao Miao, la mamma, il suo affetto. E la propria identità. Stretta fra due realtà, Xing Li non sa bene chi è, dove siano le sue radici, non capisce perché l’accettazione debba passare per i tuoi tratti somatici e non dall’essere una dodicenne come tante altre, almeno finché un amico, una tartaruga e la scoperta di tante verità ancora sconosciute le permetteranno di fare chiarezza nei suoi sentimenti. La vita secondo Banana è la fotografia di un mondo che cambia, i cui abitanti, tuttavia, non riescono a adeguarsi al cambiamento. È il mondo di oggi, delle società moderne, nelle metropoli e nelle piccole comunità, è il mondo di tutti i giorni, più attuale che mai. E questo romanzo, senza filtri, ce lo racconta attraverso lo sguardo ingenuo di una ragazzina.
«Era dai tempi di Denti bianchi che gli editori inglesi non erano più stati capaci di scovare una nuova voce letteraria così piena di significati, ma altrettanto esuberante nella capacità di trattarli.» THE DAILY MAIL
«Vorrei che mamma fosse qui, lei saprebbe che cosa fare. Mi diceva sempre di essere orgogliosa delle mie radici perché un quinto del mondo è cinese ed è tutto Made in China. Ma come faccio a esserlo se deridono il mio nome, i miei capelli neri e mi chiedono se nonna mi ha cucinato carne di cane per cena? Se non fossi cinese, non subirei tutta questa pressione per essere brava in matematica e avrei delle tette più grandi. Però, se fossi inglese, a cena mangerei bastoncini di pesce invece di delizioso cibo cinese. Al sole diventerei color aragosta, passerei ore e ore a parlare del tempo e mi verrebbero le rughe prima. E poi, sui pavimenti di nonna ci sarebbe un sacco di fango, perché gli inglesi tengono le scarpe in casa. Ma, cosa più importante di tutte, se non fossi cinese, non sarei cinese come mamma.»Détails du livre
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Éditeur
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Texte original
Oui -
Langue
Italien -
Langue d'origine
Anglais -
Date de publication
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Nombre de pages
321 -
Collection