Sono ormai passati più di venticinque anni da quel 2 luglio 1993, il giorno della battaglia di Mogadiscio tra le truppe italiane e i ribelli somali. Ma il ricordo di quegli scontri è ancora vivo nella memoria di tutti, non solo di chi lo ha vissuto in prima persona come il generale Paolo Riccò. Conosciuta anche come la battaglia del checkpoint «Pasta» e ricordata per essere stata la prima che ha visto impiegati i militari dell’esercito italiano dalla fine della Seconda guerra mondiale, fu uno scontro molto cruento in cui persero la vita tre soldati italiani e moltissimi altri furono gravemente feriti. La XV compagnia paracadutisti «Diavoli Neri», grazie al durissimo addestramento a cui li aveva sottoposti il loro capitano, il generale Riccò, fu l’unica compagnia in grado di rispondere all’attacco delle milizie somale.
In questo racconto serrato e partecipe, il generale Riccò, attuale comandante dell’Aviazione dell’esercito, nonché Medaglia di Bronzo al Valor Militare per il coraggio dimostrato a Mogadiscio, ricostruisce attraverso documenti e testimonianze inedite la vera storia di quei tragici giorni, svelando i particolari di una vicenda i cui aspetti non sono ancora stati del tutto resi noti.
In questo racconto serrato e partecipe, il generale Riccò, attuale comandante dell’Aviazione dell’esercito, nonché Medaglia di Bronzo al Valor Militare per il coraggio dimostrato a Mogadiscio, ricostruisce attraverso documenti e testimonianze inedite la vera storia di quei tragici giorni, svelando i particolari di una vicenda i cui aspetti non sono ancora stati del tutto resi noti.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
320 -
A cura di
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Argomento
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Collana
Sull'autore
Paolo Riccò
Il generale Paolo Riccò (Torino, 1963) nella sua lunga carriera di ufficiale dell’esercito ha partecipato in qualità di comandante a importanti missioni in Bosnia, Kosovo, Albania, Somalia, Afghanistan. Dal 2022 è Rappresentante Militare Italiano presso il Comando Supremo delle Potenze Alleate in Europa (SHAPE). Vanta numerosi riconoscimenti istituzionali. È autore del saggio I diavoli neri (Longanesi 2020).
Meo Ponte
Meo Ponte ha lavorato per 26 anni a la Repubblica come inviato di cronaca nera, giudiziaria e di guerra. Tra i casi seguiti Cogne, Meredith Kercher, Parolisi, Erika e Omar. Come inviato di guerra è stato undici mesi in Iraq e poi in Libia nel 2011. Dal 2017 collabora con il Corriere della Sera. Per Longanesi ha pubblicato Eroi di una guerra segreta (2018).