La guerra della Russia all’Ucraina ha sancito il ritorno della Politica. La “fine della Storia”, celebrata nell’89, era la favola raccontata dai vincitori: la Grande Recessione del 2008, la Brexit, l’elezione di Donald Trump e, da ultima, la pandemia hanno dimostrato l’insostenibilità della regolazione liberista dei mercati. Con otto memo Stefano Fassina ricorda alla Sinistra gli interessi sociali da rappresentare e gli impegni imprescindibili da assolvere per fare il suo mestiere, nel quadro di un atlantismo adulto e un europeismo consapevole. Propone anche una lista essenziale di autori da studiare per darsi basi intellettuali solide e affrontare la questione cruciale di fronte a noi: la riconquista del primato della Politica sull’Economia. È la condizione necessaria per “fare” la pace e per introdurre vincoli identitari, sociali e ambientali ai movimenti di capitali, merci, servizi e persone. Quindi, per la centralità della persona, la dignità e la soggettività politica del lavoro, la salvezza del pianeta, insomma per un neo-umanesimo integrale.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
144 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Stefano Fassina
Economista e deputato della Repubblica, dal 2000 al 2005 ha lavorato al Fondo Monetario Internazionale. È stato responsabile Economia e Lavoro nel PD guidato da Pier Luigi Bersani e poi viceministro dell’Economia e delle finanze nel governo Letta. È autore di Il lavoro prima di tutto. L’economia, la sinistra, i diritti (Donzelli, 2012) e Lavoro e libertà (a cura di Roberto Bertoni e Andrea Costi – Imprimatur, 2014). Con Vincenzo Visco ha curato Governare il mercato. Le culture economiche del Partito Democratico (Donzelli, 2008).