Attraverso il fortuito ritrovamento di un manoscritto dantesco, una persona nota al poeta, ma non intimo a sufficienza da conoscerne i sentimenti personali, si assume il compito di tramandare le riflessioni appuntate dall’esule fiorentino. Spiccano tra queste gli appunti affettuosi rivolti alla donna amata, ma anche le chiose di carattere politico e morale. Il messaggio eterno di denuncia e di redenzione rivolto al mondo che ha smarrito la retta via diventa così la risultante di un percorso che fonde esperienza esistenziale e trasposizione poetica.
Dettagli libro
-
Editore
-
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
-
Argomento
-
Collana
Sull'autore
Massimo Seriacopi
Massimo Seriacopi è docente di Lettere, vicedirettore della rivista “Letteratura Italiana Antica”, dottore di ricerca in Filologia dantesca e membro del Consiglio direttivo del Museo Casa di Dante di Firenze. È inoltre socio della Società Dantesca Italiana, autore di numerosi articoli danteschi su riviste italiane e internazionali, oltre che di numerosi volumi di studi danteschi e di edizioni critiche di commenti inediti.