L’Io nella distanza Essere in relazione, oltre la prossimità

L’Io nella distanza

Essere in relazione, oltre la prossimità

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Il termine distanza viene immediatamente colto nella sua accezione topografica, nel senso di un intervallo tra un oggetto e un altro. Essere distanti può anche esprimere uno stile, un modo di essere di chi vuole mantenere un distacco dalla vita, dalle cose che lo circondano e dagli altri, come se non ci fosse nulla per cui valga veramente la pena di vivere. Il presente lavoro intende pensare la distanza come possibilità di approssimarsi senza invadere, soccorrere senza sostituire, riconoscere senza proiettarsi sugli altri, scoprendo un modo più costruttivo di essere e vivere in relazione. Solo a condizione di mantenere una buona e giusta distanza tra sé e sé e tra sé e gli altri è possibile mantenere un rapporto autentico nel segno della libertà e del rispetto.

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Sull'autore

Donatella Pagliacci

Donatella Pagliacci è Professore associato di Filosofia morale e insegna Antropologia filosofica ed Etica della persona all’Università di Macerata. L’ambito tematico da cui ha avuto inizio l’attività di ricerca è il plesso di voluntas-amor in Agostino di Ippona, cui è dedicato, tra l’altro, il volume Volere e amare. Agostino e la conversione del desiderio (2003). Tra le sue numerose pubblicazioni ricordiamo anche Sapienza e amore in Étienne Gilson (2011).

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