È la musica che occupa i centri vitali del pensiero e dell’agire filosofico di Nietzsche, l’unica esperienza sensibile nella quale il filosofo ritrova un sapere ancestrale dove, a credere all’emozione musicale, tutto sembra già scritto: “Ora sono musicista solo quel tanto che mi basta per l’uso quotidiano nella mia filosofia” (EP II, 242).
Tra le molte musiche che attraversano la sua esistenza l’operetta è quella che cadenza i suoi momenti di piena adesione alla vita, dalle prime scorribande studentesche a Lipsia fino alla beffarda irruzione nella follia. Lontana dai grandi sentimenti ed estranea all’arte realista, l’operetta è l’arte del quotidiano, del provvisorio che deforma e incide con ironia e sarcasmo ed è lì che Nietzsche si cala senza timori, smarrendosi in un fl uire musicale che lo allontana dalla gravità e lo salva.
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Italiano -
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Sull'autore
Bruno Dal Bon
Bruno Dal Bon nasce e studia a Milano dove si diploma in Direzione d’orchestra. Successivamente si perfeziona con Sergiu Celibidache e si laurea al DAMS di Bologna con Umberto Eco. All’attività di direttore d’orchestra e di insegnante al Conservatorio di Como, affianca quella di operatore musicale (Aslico, Teatro Sociale di Como, Kansai Opera di Osaka) e di studioso del rapporto tra musica e filosofia. È ideatore e curatore del Festival A due voci – dialoghi di musica e filosofia di Como.