Pensiero terrestre e spazio di gioco L’orizzonte ecologico dell’esperienza a partire da Merleau-Ponty

Pensiero terrestre e spazio di gioco

L’orizzonte ecologico dell’esperienza a partire da Merleau-Ponty

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Nel 1939, in visita presso gli archivi di Lovanio, Merleau-Ponty legge per la prima volta il manoscritto husserliano sul Rovesciamento della dottrina copernicana. È un incontro importante, che contribuisce in modo decisivo a fondare la cosmologia merleau-pontyana. Dalla rivoluzione scientifica ai viaggi spaziali, il nostro ancoraggio alla Terra – questo grande inaggirabile che si corrisponde con il corpo vivo – si è indebolito, facendosi più mediato. Che ne è, allora, del gioco che coinvolge il soggetto e il mondo? È possibile pensare la Terra come un oggetto? È necessario rinunciare a parlare di soggettività, come ha auspicato la generazione post-strutturalista? Questo libro è un esercizio di pensiero sul modello dello Spielraum, lo spazio di gioco che modula i rapporti tra il vivente e il suolo, tra il soggetto e il suo orizzonte di possibilità, e la proposta di un’ontologia del gioco che definisce una soggettività ecologica.

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Sull'autore

Prisca Amoroso

Prisca Amoroso (Lanciano, 1987) è dottoressa di ricerca in Philosophy, Science, Cognition, and Semiotics. Ha conseguito il titolo presso l’Università di Bologna, con una tesi in Filosofia teoretica. È membro del centro di ricerca Officine Filosofiche dello stesso ateneo. È autrice di numerosi saggi sui temi del gioco, della soggettività, dell’ecologia in riviste specializzate e coautrice di Corpo, linguaggio e senso tra Semiotica e Filosofia (Bologna, 2016).

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