Il dibattito su sesso e genere oggi è letteralmente esploso. Grazie alla “scoperta” dei generi abbiamo imparato a mettere in discussione e ripensare l’originaria distinzione maschio/femmina, mentre cinema, televisione, moda e letteratura collocano al centro delle proprie rappresentazioni il tema del sesso, della sua ambiguità e della sua irrilevanza. In questo volume, Maria Nadotti indaga l’utilità tattica della separazione dei due termini, che rischia di trasformarsi in un equivoco o in un movimento falso. Il sesso esiste fuori dalle determinazioni di genere? E se invece fosse proprio il confine tra maschile e femminile a sfumare, che utilità potrebbe avere riportarlo entro la gabbia sesso/genere?
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Italiano -
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Sull'autore
Maria Nadotti
Maria Nadotti, giornalista e saggista, ha vissuto tra l’Italia, gli Stati Uniti, la Palestina, la Germania e il Portogallo. Oggi è felicemente approdata a Palermo, terra di mezzo o mondo di sotto, e si occupa più che mai di teoria culturale, teatro, cinema e arti visive. È autrice di vari libri tra cui Silenzio = morte. Gli Usa nel tempo dell’Aids (1994) e Necrologhi. Pamphlet sull’arte di consumare (2015). Curatrice e traduttrice italiana dell’opera di John Berger, nel 2021 ha realizzato il podcast “Per John B.” (www.oktafilm.it/podcast/).