Dodici anni dopo la pubblicazione di Perché siamo antipatici? Luca Ricolfi torna sui temi che hanno fatto unanimemente apprezzare la sua ricerca, ripercorrendo i cambiamenti sociopolitici degli ultimi quarant’anni, dalle origini della globalizzazione alla crisi delle economie avanzate, per arrivare a una dolorosa, stringente riflessione: ovunque in Occidente il popolo cerca protezione dalle conseguenze della crisi e dalle fragilità dello scenario globale, ma la sinistra inevitabilmente impegna le sue energie per sminuire i problemi che gli elettori percepiscono come principali: disoccupazione, politiche di austerità, immigrazione, terrorismo. Se dunque, al di qua quanto al di là dell’Atlantico, i cittadini alzano aggressivamente la testa nei confronti di una sinistra impotente quando non addirittura cieca di fronte all’onda montante di paura che li travolge, non è così strano che il populismo si proponga come risposta, per quanto sommaria e inadeguata, alle angosce del presente.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Lingua originale
Italiano -
Data di pubblicazione
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Numero di pagine
288 -
Argomento
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Collana
Sull'autore
Luca Ricolfi
Luca Ricolfi (Torino, 1950), sociologo, insegna Analisi dei dati presso l’Università di Torino. Collabora con Panorama e il Sole24Ore. Con la pubblicazione nel 2005 di Perché siamo antipatici? (Longanesi) ha inaugurato una lunga stagione di accesi dibattiti sulle politiche della sinistra, sulla questione settentrionale e sul ristagno dell’economia italiana. Fra i suoi libri: Tempo scaduto. Il contratto con gli italiani alla prova dei fatti (Il Mulino 2006), Illusioni italiche (Mondadori 2010), Il sacco del Nord (Guerini e Associati 2012), La sfida. Come destra e sinistra possono governare l’Italia (Feltrinelli 2013), L’enigma della crescita (Mondadori 2014) e Sinistra e popolo (Longanesi 2017).