Marina Cvetaeva

(Mosca, 1892 – Elabuga, 1941) È stata una delle voci poetiche russe più originali del Novecento, esponente di spicco del movimento simbolista. La sua opera fu invisa al regime staliniano, anche per via di testi scritti negli anni Venti che glorificavano la lotta anticomunista dell’Armata Bianca. Si tolse la vita nel 1941, in una camera affittata nella casetta di due pensionati. La riabilitazione della sua opera letteraria prese avvio solo vent’anni dopo la sua morte.

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