I temi trattati negli ultimi corsi tenuti da Michel Foucault al Collège de France nei primi anni ottanta paiono suggerire l’esistenza di una rottura netta rispetto ai precedenti studi di uno dei maggiori intellettuali del secondo Novecento. Tuttavia, della ricerca di un possibile fil rouge entro la vasta produzione foucaultiana si occupa questo testo. Infatti, se è vero che i prodotti della ricerca condotta dal filosofo francese negli anni settanta sono serviti a evidenziare come le logiche di potere e di dominio originatesi nella modernità si inscrivano sui corpi e nella vita degli individui, non pare avventato sostenere che Foucault intraveda nell’antichità ellenistica e romano-imperiale, e in particolare nella pratica filosofica di quest’epoca, una modalità di resistenza, una forma di “indocilità ragionata”, da opporre e riproporre, che apre le porte a nuovi orizzonti e a nuove speranze.
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Italiano -
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Sull'autore
Federico Maria Angeloro
Federico Maria Angeloro (Milano, 1995) dopo la maturità scientifica ha ottenuto il diploma di laurea triennale in Filosofia all’Università degli Studi di Milano; successivamente ha conseguito la laurea magistrale in Filosofia del Mondo Contemporaneo presso l’Università Vita-Salute San Raffaele. Dopo la laurea, nel 2020 è stato borsista di formazione presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli.