Una bambina corre fuori dalla sua camera, ammaliata da un misterioso profumo, che già intuisce guiderà la sua vita. Nessuno sembra badare a lei... La troviamo quarant’anni dopo, provata e pacificata dagli anni, ma pronta ad avviarsi a vivere la sua «settima vita». I fotogrammi iniziali e finali del romanzo – in soggettiva estrema i primi, in quieta dissolvenza i secondi – non descrivono soltanto due momenti rivelatori del carattere della protagonista, ma simboleggiano e racchiudono tutto quello che vi accade in mezzo. Calipso si racconta, ripercorrendo lucidamente ogni momento della sua vita: non c’è epoca o evento o compagno di viaggio, in queste pagine, che sia illuminato di luce pallida, tutti sono protagonisti a tutti gli effetti, per forza di descrizione e ricchezza di sfumature. Questo vale per le «epiche» figure della madre e della nonna e per quelle maschili, che siano uomini della famiglia o compagni di un fondamentale tratto di vita. Calipso brucia tappe geografiche, inseguendo affermazioni lavorative e riscatti, personali ed esistenziali (gli anni della scuola costellati di giudizi e pregiudizi, quelli della gioventù caldi di ideologia e rivendicazioni sociali). Come l’omonima ninfa, elargisce ciò che sente di poter offrire ma non trascura la Calipso-abisso («il punto più profondo del Mediterraneo»). È una viaggiatrice che deve sempre affondare, prima di riemergere per un nuovo inquieto e promettente inizio. Elisabetta Montaldo torna in libreria con un romanzo per la prima volta ispirato alla sua vita. Adottando i modi della fiction con la delicatezza che si riserva ai ricordi, narra vicende drammatiche del nostro Paese e i cambiamenti di costume vissuti in prima persona dal dopoguerra a oggi. Una storia capace di disorientare e di travolgere, resa con amorevolezza e sfumature poetiche e inedite.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Argomento
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Collana
Sull'autore
Elisabetta Montaldo
Elisabetta Montaldo è scrittrice, pittrice e costumi- sta legatissima all’isola di Procida. Nella sua carriera firma una ventina di film italiani e internazionali, tra tutti I cento passi, La meglio gioventù, I demoni di San Pietroburgo, che la coronano con due premi David di Donatello, due Ciak d’Oro e altri. Con Giuliano Montaldo firma diverse opere liriche per l’Arena di Verona, lo Stadio Olimpico e la città di Tokyo.
Ha scritto, oltre a diversi libri di saggistica illustrata, i romanzi: Rafìla (2008), che narra, in una formula molto apprezzata da Raffaele La Capria, le avventure di una ragazza nell’Islam mediterraneo dell’anno mille e che le è valso il premio Il libro del Mare Sanremo 2008 presieduto da Folco Quilici; Posidonia (2014), storia dei suoi nonni, ambientata negli anni ruggenti con famosi personaggi reali, che ha vinto il premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante 2008.
Vive a Procida, dove è impegnata nella difesa del patrimonio culturale e ambientale di quella terra che è da millenni «l’isola dei marinai» e porto accogliente per una viaggiatrice.