I saggi lunghi, gli articoli brevi, i corsivi e le parodie raccolti in Diario di una cavia sono nati dal tentativo di dar conto pubblicamente – su quotidiani, riviste, radio – del rapporto tra l’autore e alcuni eventi che negli ultimi anni lo hanno toccato. Eventi privati e collettivi, minimi e planetari: una malattia o una pandemia, una polemica sul romanzo o una discussione sul politicamente corretto, l’uscita di un libro o una riflessione sul rapporto tra estetica e morale. Che si parli di Turgenev o di Nanni Moretti, del sesso al tempo dei social o della falsa coscienza dei lavoratori culturali, in gioco c’è qui sempre un Io concreto, che si fa volta a volta lirico, satirico o narrativo, senza mai smettere di essere critico sia davanti all’arte sia davanti alla vita. Matteo Marchesini si ostina insomma a praticare un genere che appare oggi tanto più necessario quanto più è censurato dal nostro sistema editoriale: quello del saggio personale, “a stile libero”, che si regge sulla capacità di rispondere delle proprie idee, delle proprie scelte formali e di se stessi senza rimandare a un metodo, a una filosofia o a un’autorità esterni alla pagina.
Dettagli libro
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Editore
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Testo originale
Sì -
Lingua
Italiano -
Data di pubblicazione
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Argomento
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Collana