Il paesaggio, le stagioni, il sonno, la vita animale, l’oblio, le vie della parola e dell’ascolto: questo libro di poesie accompagnate da alcune meditazioni in prosa (l’antico prosimetro) dà voce alle occasioni nelle quali si fa esperienza del versante luminoso e liberatorio, “celeste”, dell’universale inconsistenza che tutti oggi, nel tempo della fine, siamo chiamati a sentire, in ogni ambito e nei più vari modi. Antico in verità è il pensiero secondo il quale “ogni cosa consiste solo se al contempo desiste”, come antico è il complementare insegnamento asiatico che dice: “vera vacuità, essere sottile, inafferrabile, leggero”. La celeste desistenza richiamata dal titolo vorrebbe far risuonare questa originaria e finale leggerezza.
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Italiano -
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Sull'autore
Vittorio Tamaro
Vittorio Tamaro vive e lavora tra Roma e le Dolomiti ampezzane. Ha studiato filosofia, germanistica e orientalistica; di fondamentale importanza sono stati gli incontri con gli insegnamenti di Thich Nhat Hanh e di Namkhai Norbu Rinpoche. Per Laterza ha diretto la collana I Libri dell’Ascolto, curando i volumi La via del Sé di Heinrich Zimmer (2007) e Vuoto/Pieno. Il bue e il suo pastore (2013), all’incrocio fra il maturo pensiero di Heidegger e un antico testo zen. Alcune sue poesie sono apparse su “Paragone”, rivista diretta da Cesare Garboli e in Vigili Caldi Animali, pubblicato con l’artista Jessica Carroll (1995). Il musicista francese Stephane Bortoli ha composto su sue poesie il ciclo di Lieder Paesaggi Udibili (2015). Il saggio Attraversando Eranos con pesci, uccelli e fiori è apparso nel 2020 nel volume Ernst Bernhard. Il visibile, la parola, l'invisibile.