Sfida allo Zar

Sfida allo Zar

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“Un libro fondamentale.  Browder ha conosciuto molto prima di chiunque altro di che cosa è capace la classe dirigente russa.”

THE WASHINGTON POST


Finalmente in Italia la traduzione di Freezing order, il bestseller di Bill Browder: la storia vera dell’uomo che ha smascherato gli affari illegali di Vladimir Putin. Un caso editoriale internazionale, già al primo posto delle classifiche USA e UK, diritti di traduzione venduti in 18 paesi.
 
Da quando il suo avvocato russo Sergej Magnitskij è morto in una prigione moscovita in circostanze poco chiare, il finanziere Bill Browder vive per rendergli giustizia e smascherarne gli assassini. Sa bene che l’unica colpa del suo giovane legale è stata quella di aver portato alla luce una maxi frode fiscale da 230 milioni di dollari. Chi si cela dietro quei soldi?
Browder e il suo team si mettono sulle tracce dei colpevoli e non credono ai loro occhi quando scoprono che, fatto passare attraverso conti esteri nei Paesi Baltici e Cipro, in Europa occidentale e America, quello e altro denaro, frutto di truffe e corruzione di Stato, serve ad alimentare le mire di onnipotenza di Putin e l’avidità dei suoi oligarchi.
L’ordine di congelamento finanziario emanato dalla giustizia internazionale scatena l’ira dello “zar”, che pur di difendere il proprio sistema di potere e ricchezza è pronto a tutto: si accanisce contro il finanziere, gli sguinzaglia contro l’Interpol in una vera e propria caccia all’uomo, ne avvelena gli alleati russi e assolda e ricatta avvocati e politici statunitensi per vendicarsi e porre fine all’offensiva intrapresa da Browder ai suoi danni.
Suspense e indignazione dettano il ritmo di questa vicenda vera ma incredibile. La storia di un ricco uomo di finanza riscopertosi eroico attivista in nome della giustizia.

Dettagli libro

Sull'autore

Bill Browder

Bill Browder, fondatore e ceo di Hermitage Capital Management, uno dei principali fondi di investimento stranieri nella Russia post-sovietica, nel 2005 fu bandito dal paese e dichiarato “una minaccia per la sicurezza nazionale” per aver denunciato una rete di corruzione che coinvolgeva anche esponenti del Cremlino. Nel 2008 il suo avvocato Sergej Magnitskij scoprì una maxi frode fiscale da 230 milioni di dollari commessa da funzionari dello Stato. Dopo aver testimoniato a loro sfavore, fu arrestato, detenuto per quasi un anno senza subire regolare processo e sottoposto a ripetute torture fino alla sua morte, sopraggiunta il 16 novembre 2009.
Da allora Browder non ha mai cessato di invocare giustizia fuori dalla Russia e ha avviato una campagna mondiale per imporre sanzioni mirate come il divieto di visto e il congelamento dei beni ai soggetti coinvolti nella violazione dei diritti umani e ai funzionari corrotti. Gli Stati Uniti sono stati i primi a adottarle con l’entrata in vigore del Sergei Magnitsky Accountability Act, nel 2012, e del Global Magnitsky Human Rights Accountability Act nel 2016. In seguito anche Canada, Regno Unito, Unione europea, Australia, Norvegia, Montenegro e Kosovo hanno approvato le proprie versioni del Magnitsky Act. Attualmente Browder si sta battendo affinché provvedimenti simili siano attuati anche in altri paesi, tra cui Nuova Zelanda e Giappone.

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