In questo libro si fa riferimento al car- teggio di un’intera famiglia, composta da due genitori e cinque figli: tre giovani che partirono per la guerra e due ragazze che rimasero a casa a fare le infermiere. I tre fratelli erano tutti di stanza vicini sulla linea del fronte dell’Isonzo, tant’è che si incontra- rono molto spesso a cominciare dal primo Natale in guerra nel 1915. Nelle lettere non ci sono particolari riferimenti retorici e ne- anche invettive. La famiglia apparteneva alla buona borghesia romana – il cosiddetto “generone” –, era cattolica per antica con- suetudine, proprio come la gran parte degli italiani. Era comunque una famiglia borghe- se aperta, benestante perché impegnata nel commercio di vetri e cristalli, i figli avevano studiato, viaggiato, e lavoravano. Ed era an- che una famiglia altrettanto convintamente patriottica, orgogliosa del nuovo Stato ita- liano in cui viveva.
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Italiano -
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Sull'autore
Cecilia Novelli
Cecilia Novelli insegna Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Cagliari. Da alcuni anni tiene un laboratorio di Public History per i corsi di laurea in Scienze politiche e Scienze dell’amministrazione. Si occupa di storia delle donne e della famiglia, di imprenditori e della nascita di Roma capitale.