Il libro è una raccolta di saggi pubblicati da Bennington dopo la morte del maestro e amico Jacques Derrida. In ognuno di essi la morte del filosofo diventa l’occasione per riflettere in modo chiaro, agile ed elegante sul lascito dell’opera di Derrida. In particolare Bennington riprende la nozione chiave di “différance”, da un lato per liberarla da certi equivoci interpretativi (Nancy), dall’altro per mostrarne la portata decisiva nell’elaborazione derridiana di temi quali la vita, la morte, la sopravvivenza, l’auto-immunità, le pulsioni di morte l’elaborazione del lutto, riportando così in primo piano il rapporto decisivo tra decostruzione e psicanalisi. Bennington permette di comprendere come l’affermazione della vita – nozione passata al vaglio della decostruzione nella sua semplice esteriorità e opposizione alla morte – costituisca il lascito maggiore dell’opera derridiana, smentendo così quelle interpretazioni correnti secondo le quali il limite della filosofia di Derrida starebbe proprio nel valore fondante attribuito alla morte.
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Language
Italian -
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About the author
Geoffrey Bennington
Geoffrey Bennington è Asa G. Candler Professor of French presso la Emory University di Atlanta (U.S.A.). È uno dei massimi esperti del pensiero di Jacques Derrida del quale è stato discepolo. È il responsabile dell’edizione inglese della pubblicazione dei seminari di Jacques Derrida. Autore di numerosi volumi e saggi dedicati al filosofo francese, tradotti in diverse lingue. In Italia è stato tradotto il suo “Derridabase” in J. Derrida e G. Bennington, Derridabase. Circonfessione, Roma, 2008. Un lemmario derridiano che costituisce una delle migliori introduzioni al pensiero di Derrida. Bennington è inoltre membro del coordinamento scientifico della collana Macula per le edizioni Mimesis.