Come può l’universo espandersi? Le origini della cosmologia moderna alla luce delle controversie degli anni Trenta

Come può l’universo espandersi?

Le origini della cosmologia moderna alla luce delle controversie degli anni Trenta

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Nel maggio e giugno 1932, in trentacinque Lettere al Direttore nel quotidiano londinese “The Times”, alcuni dei più noti fisici (James Jeans, Oliver Lodge, Herbert Dingle) si confrontarono con personalità di spicco della cultura (scrittori, politici, filosofi) per spiegare la scoperta dell’universo in espansione, da pochi mesi ratificata dai cosmologi. Nel dibattito che ne scaturì si contrapposero, da una parte, la nuova dirompente immagine scientifica e dall’altra, quella del senso comune che faticava ad accettare, dopo millenni di credenza nella staticità dei corpi celesti, come lo spazio lontano potesse curvarsi ed espandersi. Questo libro ripercorre e analizza quel dibattito epistolare, nonché gli avvenimenti scientifici e sociali che negli anni precedenti lo motivarono culturalmente (in primis l’affermarsi delle teorie di Einstein), cercando di ricreare lo spirito di quell’epoca avvincente che vide, grazie al desiderio di conoscenza di una piccola audace comunità di studiosi, l’estendersi della forza del pensiero razionale ai confini dell’universo.

Book details

About the author

Giovanni Macchia

Giovanni Macchia si è laureato in Astronomia all’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna e ha conseguito il dottorato in Scienze umanistiche presso l’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo. Dopo aver studiato negli Stati Uniti e in Canada, ha insegnato fisica, matematica e scienze nelle scuole secondarie di I e II grado, oltre ad aver tenuto i corsi di Metodi della conoscenza scientifica nell’ateneo di Bologna ed Epistemologia all'università di Urbino. Attualmente assegnista di ricerca al Dipartimento di Scienze Pure e Applicate dell'ateneo di Urbino, si occupa principalmente di filosofia e storia della cosmologia moderna.

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