Diva Sophia

Diva Sophia

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È il 31 dicembre e il regista Stanley Forbes ha appena deciso che declinerà qualsiasi invito in arrivo per la festa di Capodanno. La vuota mondanità del suo ambiente lo ha irrimediabilmente annoiato, e le sue uscite al vetriolo, con cui è solito scandalizzare l’uditorio e ravvivare un pò l’atmosfera, lo hanno ormai stancato. Anziché un invito, però, sul suo cellulare compare un messaggio: «Sto cercando Sophia, sai dov’è? Stanotte non è rientrata». È Karl Hermans a inviarglielo, uno scrittore «che pensa ancora di essere famoso» e che, soprattutto, si crede suo amico dopo che lui gli ha dedicato un documentario. Passata qualche ruggine, hanno ripreso i rapporti da un anno, precisamente da quando Stanley si è ritrovato davanti la figlia di Karl, decidendo all’istante che avrebbe fatto un film con quella splendida ragazza appena sbocciata, il film del rientro in patria dopo l’avventura hollywoodiana. Lui è sulla settantina, a fine carriera, Sophia di anni ne ha diciassette, il liceo ancora da finire. Stanley potrebbe essere suo padre, se non addirittura suo nonno; se richiesto, potrebbe elargire consigli affettuosi, estremamente indulgenti. Tutto questo se… se lei non fosse così maledettamente incantevole! Del resto, sul set, nessuno è parso immune al fascino della ragazza, alla sua spontaneità che non conosce malizia: Sophia ha stregato tutti, anche Michael Bender, l’ex bellissimo primattore che non si capisce bene cosa si sia messo in testa con quelle smancerie da vecchio seduttore seriale. Certo, mentre il nuovo film prendeva forma, ripresa dopo ripresa le motivazioni di Stanley si sono fatte via via più oscure: che cosa voleva da quel film e, soprattutto, che cosa vuole ora da quella ragazza e da sé stesso? In quest’ultima sera dell’anno, Stanley sa esattamente dove si trova Sophia, ma decide che la risposta a Karl può pure aspettare… In un continuo rovesciamento di prospettive in cui nulla è mai come appare, Diva Sophia segna il ritorno di Herman Koch all’affilata ironia e allo sguardo spavaldo sui guasti della contemporaneità che da sempre caratterizzano i suoi romanzi. Un romanzo in cui l’autore della Cena dà ancora una volta prova della sua straordinaria capacità di manipolare il lettore fino a portarlo, a sua insaputa, davanti a una verità inaspettata.

«Chi conosce Herman Koch, è abituato a farsi manipolare dalla sua narrazione e dalla sua ironia superiore. E ancora una volta cadrà nelle sue grinfie». NRC

«Con questo romanzo caustico, Koch colpisce a fondo». Elsevier

«Un romanzo che è anche una profonda riflessione sulla complessità della natura umana». Margriet

Book details

About the author

Herman Koch

Herman Koch (1953) è uno dei piú importanti scrittori olandesi contemporanei. Con La cena (Neri Pozza, 2010; beat, 2011) ha ottenuto uno straordinario successo internazionale. Tra le sue opere Villetta con piscina (Neri Pozza, 2011; beat, 2013),Odessa Star (Neri Pozza, 2014), Caro signor M. (Neri Pozza, 2015; beat, 2017), Il fosso (Neri Pozza, 2017)