Giulia nasce a Triches, un paese vicino a Belluno, il 13 settembre 1909. Il padre, Felice, emigrato in Germania per lavoro, torna a casa ogni due anni; la madre, Maria, ogni due anni rimane incinta e, poco dopo il parto, lascia i suoi figli per andare a fare da balia ai neonati di famiglie benestanti.
Triches si trova a soli quindici chilometri dal confine tra Italia e impero austro-ungarico. Così, quando scoppia la guerra, gli abitanti del paese si trovano improvvisamente nelle retrovie immediate del fronte. La Grande Guerra attraversa l'esistenza quotidiana della bambina: i reparti di cavalleria in transito nei primi giorni del Piave; la carcassa di un aereo precipitato; il turbinio dei soldati amici e dei soldati nemici, prigionieri, fuggiaschi, occupanti; le lenzuola tagliate a strisce per servire da bende, e le piaghe dei feriti nella stalla di un contadino.
Finita la guerra, la famiglia di Giulia segue il corso di tutte le famiglie dell'epoca, disperdendosi per l'Italia e l'Europa in cerca di fortuna, ma mantenendo saldo quel legame che tiene unite tra loro le diverse generazioni, quella tradizione di memorie e racconti che in qualche modo ha prodotto, alla fine, questo libro.
Una biografia insolita, costruita per episodi, per quadri, cui si alternano momenti di silenzio, ellissi temporali, reticenze. Ventura restituisce i ricordi dell'infanzia di sua nonna Giulia con immagini al contempo chiare e indistinte, ricercando non la precisione del libro di storia, ma la verità del racconto di memoria. Perché è così, per lampi, per strappi, che funziona la memoria e si tramanda.
Triches si trova a soli quindici chilometri dal confine tra Italia e impero austro-ungarico. Così, quando scoppia la guerra, gli abitanti del paese si trovano improvvisamente nelle retrovie immediate del fronte. La Grande Guerra attraversa l'esistenza quotidiana della bambina: i reparti di cavalleria in transito nei primi giorni del Piave; la carcassa di un aereo precipitato; il turbinio dei soldati amici e dei soldati nemici, prigionieri, fuggiaschi, occupanti; le lenzuola tagliate a strisce per servire da bende, e le piaghe dei feriti nella stalla di un contadino.
Finita la guerra, la famiglia di Giulia segue il corso di tutte le famiglie dell'epoca, disperdendosi per l'Italia e l'Europa in cerca di fortuna, ma mantenendo saldo quel legame che tiene unite tra loro le diverse generazioni, quella tradizione di memorie e racconti che in qualche modo ha prodotto, alla fine, questo libro.
Una biografia insolita, costruita per episodi, per quadri, cui si alternano momenti di silenzio, ellissi temporali, reticenze. Ventura restituisce i ricordi dell'infanzia di sua nonna Giulia con immagini al contempo chiare e indistinte, ricercando non la precisione del libro di storia, ma la verità del racconto di memoria. Perché è così, per lampi, per strappi, che funziona la memoria e si tramanda.
Book details
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Publisher
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Language
Italian -
Publication date
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Page count
224 -
Illustrator
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Theme
About the author
Andrea Ventura
Nato a Milano nel 1968, si è trasferito a New York nel 1991. I suoi lavori sono stati pubblicati su “The New York Times”, “The New Yorker”, “Rolling Stone”, “Time”, “Newsweek”, “Die Zeit” e molte altre testate di rilievo internazionale. Gestalten ha pubblicato una monografia sul suo lavoro. Per Utet ha pubblicato, nel 2013, Una mattina mi son svegliato. Cinque storie dell’8 settembre 1943 (con Mimmo Franzinelli).
Oggi vive a Berlino.