Trovarsi a diciannove anni, studente italiano alla Sorbona di Parigi, nella tempesta del Maggio '68. E trovarsi lì da militante di estrema sinistra, arrestato e picchiato dalla polizia, vivendo una vita di bohème, ricca di esperienze culturali. A partire da questi eventi, Sergio Benvenuto - oggi psicoanalista e saggista - costruisce un libro volutamente polifonico: a un tempo diario personale, riflessione filosofica sull'epoca e sugli avvenimenti, ricostruzione politica delle vicende, paragone con l'oggi. Una forma straripante di testimonianza: descrivere non solo una città, Parigi, allora immersa negli anni ruggenti dello strutturalismo e al picco del prestigio culturale, circonfusa di un mito che l'autore considera soprattutto americano, ma anche una generazione che nel '68, e non solo in Italia e in Francia, si espresse in modo spettacolare, "firmando" quell'epoca. Benvenuto, senza nostalgie, dipinge un affresco rievocativo dell'epoca senza risparmiare critiche, anche spietate, a errori e miti dell'epoca, e della carica generosa e ingenua dell'impegno, sia politico sia intellettuale, di una generazione che si avvia verso la notte.
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Yes -
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Italian -
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About the author
Sergio Benvenuto
Sergio Benvenuto, psicoanalista e filosofo, ricercatore in Psicologia Sociale al CNR a Roma, direttore dell’European Journal of Psychoanalysis, per due anni visiting researcher alla New School for Social Sciences di New York, ha insegnato nelle università di Chieti, Siena e Trento. È autore di diversi libri in varie lingue. Con Mimesis ha pubblicato: Lo jettatore (2011), Sono uno spettro ma non lo so (2013), Lacan, oggi (2014).