Green Italy Perché ce la possiamo fare

Green Italy

Perché ce la possiamo fare

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Possiamo battere la crisi? Non sarà facile, ma la risposta è sì. Se sapremo guardare l'Italia con occhi diversi da quelli delle agenzie di rating, con l'affetto e la curiosità necessari a cogliere i nostri tanti talenti. Ermete Realacci prova a farlo. Racconta, dal Nord al Sud, storie di un'alleanza tra imprese e comunità, tra ambiente e nuovi modi di vivere che possono traghettarci verso un paese più desiderabile e più competitivo. È Green Italy. Dove la green economy sposa le vocazioni nazionali, tiene insieme le tradizioni con l'elettronica e la meccanica di precisione. Punta su qualità, ricerca e conoscenza per produrre un'economia più sostenibile e innovativa. Si apre ai mercati globali e rinsalda i legami con il territorio, facendosi forte della coesione sociale e del capitale umano. È la via di un patriottismo dolce che può cambiare l'Italia. Un'idea di futuro per l'economia, la società, la politica. Ermete Realacci, ambientalista e parlamentare, è presidente onorario di Legambiente. Ha promosso e presiede Symbola, la Fondazione per le Qualità italiane. Ha scritto con Antonio Cianciullo il libro SOFT ECONOMY (Bur, 2005).

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About the author

Ermete Realacci

Ermete Realacci (Sora, 1955) è un ambientalista e parlamentare italiano. Ha guidato fin dai primi anni Legambiente, di cui è tuttora presidente onorario. Ha promosso e presiede Symbola, la Fondazione per le qualità italiane. È stato presidente della commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera dei deputati. È responsabile green economy del Partito democratico. Impegnato da anni contro le varie forme di inquinamento, nella difesa dell’ambiente, come intreccio inimitabile di natura, storia e cultura, tipico dell’Italia. Si è occupato tra l’altro di iniziative per il risparmio energetico e le fonti rinnovabili, per la difesa dei piccoli comuni e contro l’abusivismo edilizio, di lotta alle ecomafie e di promozione delle produzioni agroalimentari di qualità e a KmZero, di commercio equo e solidale, di responsabilità sociale d’impresa. È tra i fondatori del Kyoto Club. Ha scritto insieme ad Antonio Cianciullo il libro Soft economy(Bur, 2005). Nel 2012, ha pubblicato per Chiarelettere "Green Italy".

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