Pubblicato tra il 1848 e il 1850, il Visconte di Bragelonne porta a conclusione il ciclo iniziato con I tre moschettieri nel 1844 e proseguito con Vent’anni dopo nel 1845. Le vicende narrate nel Visconte di Bragelonne hanno inizio nel maggio del 1660, quando la Francia è all’alba di una nuova epoca, che si inaugura con il regno di Luigi XIV, il futuro Re Sole. Sono trascorsi trentacinque anni da quell’aprile del 1625 in cui d’Artagnan, uno spiantato cadetto di Guascogna, arrivava a Parigi in sella al suo ronzino per unirsi alla compagnia dei moschettieri del re, facendo conoscenza con quelli che sarebbero stati i suoi inseparabili compagni d’avventure: Athos, Porthos e Aramis. Trentacinque anni costellati di duelli, intrighi, cambi di sovrani e di fedeltà, e che hanno visto sfilare tra le pagine dumasiane i protagonisti della storia di Francia e d’Inghilterra: Luigi XIII, il cardinale Richelieu, Anna d’Austria, il duca di Buckingham, Carlo I, Oliver Cromwell, il duca di Beaufort, fino a Giulio Mazzarino. Dopo tante imprese, i nostri quattro eroi, ormai avanti con gli anni, sembrano aver trovato la propria serenità: il vanesio ed erculeo Porthos vive nella sua tenuta di Pierrefonds scandendo i piaceri in base ai giorni della settimana; Aramis, mago della doppiezza e della dissimulazione, è stato nominato vescovo di Vannes; il nobile Athos, conte di La Fère, conduce una vita ritirata, sovrintendendo alla carriera e agli amori del figlio Raoul, il visconte di Bragelonne che dà il titolo al romanzo. Solo d’Artagnan continua a prestare servizio nella guardia del re ma, disilluso sulle capacità del nuovo sovrano, è deciso a chiedere il congedo. La quiete e il riposo, però, non sembrano far parte del destino dei quattro moschettieri, che torneranno a solcare le strade d’Europa. Nella complessa trama del Visconte di Bragelonne possono essere rintracciati tre nuclei narrativi, che motivano la scelta di suddividere in altrettante parti l’ultimo, e più lungo, romanzo della saga: il primo nucleo, che qui titoliamo La lezione di d’Artagnan, vede il guascone alle prese con il nuovo sovrano e con la sua eterna ambizione di conquistare il brevetto di capitano dei moschettieri; il secondo – La favorita del re – narra le vicende di Louise de la Vallière, che da damigella della regina, e innamorata di Raoul, diventerà l’amante di Luigi XIV; il terzo – La maschera di ferro – racconta del complotto ordito da Aramis per portare sul trono di Francia il misterioso fratello gemello del re. Questo primo volume è incentrato dunque su d’Artagnan, il personaggio a cui Dumas, a differenza di tutti gli altri, ha riservato un magistrale sviluppo narrativo: pur restando l’intrepido moschettiere pronto a mettere a repentaglio la sua vita in nome del re, il guascone con l’età sembra fare affidamento più sul cervello che sulla spada, mostrando una fine intelligenza politica e un’acuta capacità di destreggiarsi tra gli stravolgimenti che stanno segnando l’Europa. È così che d’Artagnan deciderà di «mettersi in proprio», servendo la causa della restaurazione di Carlo ii sul trono d’Inghilterra, e riprendendo poi il servizio presso il re di Francia per imbarcarsi in una nuova impresa che sembra promettergli l’ambita ricompensa: quel brevetto di capitano che insegue da trentacinque anni. In una Francia in pieno mutamento politico e culturale riusciranno i nostri eroi a tenere vivi gli ideali dei moschettieri? Questa nuova traduzione del Visconte di Bragelonne, condotta da Lila Grieco sul testo critico di Claude Schopp, restituisce al lettore il testo dumasiano in tutto il suo brio narrativo e rigore storico, grazie anche a un puntuale apparato di note e a un dettagliato Dizionario dei personaggi e delle persone.
Book details
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Original text
Yes -
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Italian -
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Alexandre Dumas
Alexandre Dumas (1802-1870) è stato il maestro del romanzo storico e d’avventura. Da qualche anno rivive in Francia una stagione di riscoperta che, grazie alla paziente cura dello studioso Claude Schopp, sta riportando alla luce alcuni dei suoi capolavori rimasti nell’ombra in seguito al successo schiacciante dei più noti Tre moschettieri, Il conte di Montecristo e tanti altri. Di Dumas, Donzelli ha pubblicato La guerra delle donne e Sylvandire. Les Frères corses, uscito per la prima volta in rivista nel 1844, è entrato solo di recente nel canone dei capolavori dumasiani: l’ultima edizione italiana precedente a questa risale addirittura agli anni trenta del Novecento. Lunghissima è invece la storia degli adattamenti cinematografici: ben dodici messe in scena, da quella del 1917 a quella italo-francese, realizzata nel 1962 per la regia di Anton Giulio Majano. Conosceva bene i racconti di Hoffmann e lo ammirava, al punto che lo ritroviamo come personaggio di una delle sue storie, La femme au collier de velours (1851), dove Dumas lo fa innamorare di una ballerina.