La fragilità della condizione maschile odierna può vantare, com’è noto, una sterminata letteratura da parte delle scienze sociali, e infinite tesi che pretendono di venirne a capo. Nulla, però, piú della narrativa contemporanea è in grado di restituire la crudezza e, nello stesso tempo, l’amabilità e la futilità di questo fenomeno. Con E poi siamo arrivati alla fine, Non conosco il tuo nome e Svegliamoci pure, ma a un’ora decente, le sue precedenti, ac-clamate opere, Joshua Ferris ha mostrato un’abilità non comune nel penetrare nei risvolti comici e tragici di questa fragilità, nar-rando di uomini ossessionati da energiche boss donne nei luoghi di lavoro, di affermati professionisti che decidono di lasciarsi in-dietro il fulgore soffocante e irresistibile della felicità coniugale e familiare, di uomini di successo che scoprono improvvisamente che la loro insignificante esistenza è destinata a trascinarsi nell’abisso come una pallina da golf sull’orlo della buca. Nei racconti che compongono questo Invito a cena, libro accolto al suo apparire negli Stati Uniti da un’entusiastica accoglienza da parte della critica, la fragilità maschile viene mostrata all’opera soprattutto nell’intricato rapporto tra i sessi che caratterizza la nostra epoca, con esiti altrettanto esilaranti e, nello stesso tempo, crudeli. Che si tratti di un uomo che rimprovera alla moglie la balordaggine delle sue amicizie, salvo poi scoprire che erano proprio quelle a reggere le sorti del suo matrimonio; o di un uomo maturo che l’inaspettata vedovanza trascina nell’ipocondria dapprima e poi nella sorprendente frequentazione di una prostituta; o anche di un aspirante sceneggiatore che, al party in piscina di una famosa autrice televisiva, si lascia andare a un crescendo inarrestabile di paranoie, è la relazione uomo-donna che in queste pagine si offre nell’intensità delle sue passioni e, ad un tempo, nell’incomunicabilità e inaffidabilità proprie della nostra epoca. Undici storie emozionanti, originali e comiche, esplorate tutte attraverso la prosa dinamica e la feroce satira che hanno reso Jo-shua Ferris uno dei piú importanti scrittori contemporanei.
«Traboccante, divertente, intelligente e dinamico. Ferris è un candidato assolutamente degno per il Booker Prize o per qualsiasi altro importante premio». Janet Maslin, New York Times
«È un piacere osservare come questo scrittore spazi, con abilità, dai registri ampiamente giocosi della commedia a un’autentica profondità spirituale». Wall Street Journal
«Ferris è riuscito a fondere la sapiente satira del suo primo libro con la disillusione disperata del secondo. l risultato è un’opera imperdibile, un Ferris al suo meglio». Washington PostBook details
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Original text
Yes -
Language
Italian -
Original language
English -
Publication date
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Page count
240 -
Translator
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About the author
Joshua Ferris
Joshua Ferris ha studiato letteratura inglese e filosofia alla University of Iowa e alla University of California. I suoi racconti sono apparsi su The New Yorker, Granta, Iowa Review, Best New American Voices. Il suo primo romanzo, E poi siamo arrivati alla fine (Neri Pozza 2006, BEAT 2010), tradotto in 24 lingue, è stato un bestseller internazionale e ha vinto il PEN/Hemingway Award, il Barnes and Noble Discover Award ed è stato finalista al National Book Award. Tra le sue opere Non conosco il tuo nome (Neri Pozza 2010, BEAT 2012), Svegliamoci pure, ma a un’ora decente (Neri Pozza 2014, BEAT 2015) e Invito a cena (Neri Pozza 2017, BEAT 2019).