«Il passato è una terra straniera; fanno le cose in modo diverso laggiù». Apparso per la prima volta nel 1953 a Londra, L’età incerta catturò subito l’attenzione della critica non soltanto per il suo formidabile incipit, tra i più riusciti nella storia della letteratura inglese, ma per la potenza della sua scrittura e l’abile intreccio dei suoi temi: la fine dell’età vittoriana, i turbamenti dell’adolescenza e le disillusioni dell’età adulta, il rapporto tra memoria e passato. È la storia di Leo Colston che, rovistando sul fondo di una scatola rossa, dove da ragazzo teneva i suoi colletti di Eton, si imbatte nel suo Diario per l’anno 1900 e si ritrova, così, catapultato nella terra straniera del suo passato. Precisamente a Brandham Hall, un’imponente dimora georgiana della rinomata famiglia dei Maudsley dove, nell’estate di quell’anno, l’ultimo del lungo regno della regina Vittoria, Leo, tredicenne, viene invitato dal suo compagno di classe, Marcus Maudsley. Di un anno più giovane, Marcus è un ragazzo precoce nella sua raffinatezza, in possesso di quel savoir-faire che ai giovani del suo rango concede sempre un’aria vincente. Ragazzo della middle class, a Brandham Hall Leo continua a nutrire per lui un naturale sentimento di estraneità. Sentimento che muta, invece, completamente di segno una volta che il giovane Colston si ritrova al cospetto di Marian Maudsley, la sorella di Marcus. Ragazza di incomparabile bellezza con le sue lunghe sopracciglia, i capelli luminosi di sole e gli occhi che esplodono d’azzurro, Marian è promessa sposa di Lord Trimingham, un uomo estremamente elegante coi suoi panama e i suoi vestiti di lino bianco. La giovane rampolla dei Maudsley ama, tuttavia, l’aitante Ted Burgess, il fattore di Brandham Hall, con cui intrattiene una relazione clandestina. Turbato e soggiogato dalla bellezza di Marian, Leo accetta di divenirne il personale Mercurio, il messaggero d’amore tra lei e il fattore, in un gioco pericoloso dall’esito fatalmente sciagurato. Romanzo che, con la sua originale trattazione dell’eterno conflitto tra ragioni del cuore e convenzioni sociali, appartiene di diritto al canone della narrativa inglese del secondo Novecento, nel 1970 L’età incerta fu portato sullo schermo da Joseph Losey, in una felice versione cinematografica interpretata da Julie Christie e Alan Bates.
Book details
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Publisher
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Original text
Yes -
Language
Italian -
Original language
English -
Publication date
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Page count
352 -
Translator
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Theme
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Collection
About the author
Leslie Hartley
L.P. Hartley (1895-1972) studiò allo Harrow e al Balliol College di Oxford prima di intraprendere una carriera di affermato critico letterario e scrittore di racconti. Nel 1944 pubblicò il suo primo romanzo, The Shrimp and the Anemone, primo volume della trilogia Eustace and Hilda. Nel 1953 diede alle stampe L’età incerta, che ebbe un immediato successo di pubblico e di critica. Tra i suoi numerosi romanzi figurano Facial Justice, The Hireling e The Love-Adept.