L’ispettore Romeo Giulietti è un uomo di speranze, è uno che crede nelle parole, più che nei numeri, e nei miracoli, perché gli è capitato di vederne qualcuno. La sua casa è il suo rifugio dove spesso sogna. Sogna frammenti della vita degli altri. I loro amori, le loro miserie, i loro dolori gli cadono dentro quando chiude gli occhi, quando il sonno dovrebbe essere ristoro e invece si trasforma in un valzer di immagini e parole da cui Giulietti cerca di trarre una soluzione, una spiegazione, un abbozzo di verità. Combattuto tra la legge che ha giurato di servire e la giustizia cui profondamente anela, tra l’amore impossibile per Rebecca, che lo ha lasciato e a cui non ha mai smesso di pensare, e le indagini da portare avanti, Giulietti trova conforto nel pragmatismo tagliente del suo fido assistente Michele, detto appunto ’a polemica, nei libri dei suoi autori preferiti, che sfoglia ogni volta che ha bisogno di trovare risposte, nella contemplazione di quel mare – il suo mare – che, silenzioso e onnisciente, è il solo (forse) in grado di restituirgli il vero senso delle cose. Così, in una Napoli sommersa dai rifiuti, l’ispettore si schiera dalla parte di un’umanità piccola piccola che lotta per sopravvivere. Per questo quando viene brutalmente assassinato Tatore ’o Scarrafone, che vive di furti e di espedienti, Giulietti vuole a tutti i costi scoprire la verità.
Mi sono trovato dentro Napoli, nel suo metabolismo famelico, in mezzo ai suoi febbrili anticorpi, e ne sono uscito a fine storia, accompagnato all’uscita con un foglio di via, altrimenti sarei rimasto dentro. Dalla prefazione di Erri De Luca
L’ispettore Romeo Giulietti non crede ai numeri e alle statistiche. Perché i numeri sono ignoranti, non sanno troppe cose, troppe storie e poi sono bugiardi, nascondono le facce, gli occhi. I numeri non sanno niente. E nemmeno sanno di non sapere.Book details
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