Dal mondo del digitale e della biologia molecolare ci viene annunciato che tutti i meccanismi biologici potranno essere finalmente svelati, modellizzati, superati. Sarebbe cioè giunto il tempo di passare dal mondo reale e dal vivente stesso, ormai riducibile alle proprie componenti, a uno meccanico. Dietro queste promesse di vita aumentata si cela in realtà un vecchio progetto reazionario: quello di sbarazzarsi dei corpi per giungere finalmente alla «vera vita», che sarebbe quella dei dati e degli algoritmi. Ma affermando che «tutto è informazione», il mondo digitale non soltanto ignora, ma annienta le singolarità proprie del mondo del vivente e della cultura, mettendo a repentaglio la nostra stessa possibilità di agire, pensare, desiderare e amare... Contro questa minaccia, Miguel Benasayag ci invita a elaborare una modalità di ibridazione tra la tecnica e gli organismi che non si riduca a una brutale assimilazione. Ciò implica la creazione di un nuovo immaginario, di un nuovo paradigma in grado di aiutarci a studiare ciò che nell’ambito della complessità propria del vivente e della cultura non può essere ricondotto al modello informatico dominante.
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Italian -
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About the author
Miguel Benasayag
Filosofo e psicoanalista, ricercatore ed epistemologo, è animatore del collettivo «Malgré tout». Attivo politicamente e nel sociale, di orientamento libertario, vive a Parigi, dove si è occupato per anni di problemi dell’infanzia e dell’adolescenza. È autore di numerose opere, in particolare L’epoca delle passioni tristi (con G. Schmit, 2004) e Il cervello aumentato, l’uomo diminuito (2016). Per Jaca Book, oltre al presente saggio, ha scritto la Postfazione al libro di P. Bartolini e L. Demichelis La vita lucida. Un dialogo su potere, pandemia e liberazione (2021).