Pubblicato per la prima volta nel 1975, La vita davanti a sé fu subito accolto con grande favore dalla critica e dal pubblico francesi. L’opera vinse il Goncourt, il più prestigioso premio letterario francese, ed Émile Ajar, il suo misterioso autore, divenne di colpo il romanziere più promettente degli anni Settanta, l’inventore di un gergo da banlieue e da emigrazione, il cantore di quella Francia multietnica che cominciava a cambiare il volto di Parigi. Nel 1980, il colpo di scena. La comparsa nelle librerie di Vita e morte di Émile Ajar, un libretto-confessione di Romain Gary dato alle stampe pochi mesi dopo la sua morte, rivelò al mondo letterario francese una verità inaspettata: l’autore di quelle pagine osannate da pubblico e critica cinque anni prima altri non era che Gary stesso, l’eroe di guerra, il diplomatico, il tombeur de femmes, già vincitore di un Goncourt con Le radici del cielo, considerato da molti un sopravvissuto, un romanziere a fine corsa. Sono trascorsi molti anni da quelle vicende. La vita davanti a sé continua ad essere una delle opere più lette e amate nel mondo e Romain Gary è al centro oggi di una travolgente riscoperta da parte della critica e dei lettori. «Venti anni prima di Pennac e degli scrittori dell’immigrazione araba, il romanzo narra la storia di Momo, ragazzino arabo nella banlieue di Belleville, figlio di nessuno, accudito da una vecchia prostituta ebrea, Madame Rosa» (Stenio Solinas). È la storia di un amore materno in un condominio della periferia francese dove non contano i legami di sangue e le tragedie della storia svaniscono davanti alla vita, al semplice desiderio e alla gioia di vivere. Un romanzo toccato dalla grazia, in cui l’esistenza è vista e raccontata con l’innocenza di un bambino, per il quale le puttane sono «gente che si difende con il proprio culo», e «gli incubi sogni quando invecchiano». Manuele Fior, uno dei più importanti illustratori del nostro tempo, collaboratore del New Yorker e autore di opere oggetto di numerosi riconoscimenti, ha deciso di illustrare l’opera con splendide immagini che offrono, soprattutto ai lettori più giovani, la possibilità di ammirare anche con lo sguardo uno dei capolavori della narrativa francese contemporanea.
Book details
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Publisher
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Original text
Yes -
Language
Italian -
Original language
French -
Publication date
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Page count
232 -
Illustrator
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Translator
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Theme
About the author
Romain Gary
Romain Gary (pseudonimo di Romain Kacev) nacque a Vilnius nel 1914. A trent’anni, Gary è un eroe di guerra (gli viene conferita la Legion d’honneur), scrive un romanzo, Educazione europea (Neri Pozza, 2006), che Sartre giudica il miglior testo sulla resistenza, gli si aprono le porte della diplomazia. Nel 1956 vince il Goncourt con Le radici del cielo (Neri Pozza, 2009). Nel 1960 pubblica uno dei suoi capolavori La promessa dell’alba (Neri Pozza, 2006). Nel ’62 sposa Jean Seberg, l’attrice americana di Bonjour tristesse, l’interprete di A bout de souffle. Nel 1975 pubblica, con lo pseudonimo di Émile Ajar (identificato all’inizio come Paul Pavlovitch, nipote reale di Romain Gary), La vita davanti a sé che, nello stesso anno, vince il Prix Goncourt. Nel 1980 dà alle stampe il suo ultimo romanzo Gli aquiloni (Neri Pozza, 2017) e il 2 dicembre dello stesso anno si uccide, nella sua casa di rue du Bac a Parigi. Con un colpo di pistola alla testa.