Ponendo al centro il tema della contraddizione oggettiva, la dialettica descritta da Hegel e accolta da Marx rappresenta uno dei più interessanti e persuasivi modi per decifrare il conflitto. Ignorata o fraintesa dalle socialdemocrazie europee, la dialettica suscita il grande interesse di Lenin, che la studia e la usa come arma teorica per l’individuazione delle contraddizioni dell’arretrata Russia zarista e nel confronto con le altre correnti politiche del tempo. Affiancando allo studio di Marx la dialettica di Hegel, Lenin sottrae il marxismo all’ortodossia della Seconda Internazionale, riflettendo su nodi critici irrisolti quali la teoria dello Stato e la prospettiva comunista. Alla luce di queste considerazioni, l’autore si propone di ricostruire alcune tappe del dibattito sulla dialettica dopo Hegel, concentrandosi non solo sugli aspetti strettamente teorici, ma anche sul peso che essa ha avuto nelle analisi e nelle scelte politiche di Lenin, sullo sfondo delle vicende che hanno preparato la Rivoluzione d’ottobre e accompagnato la costruzione dell’Urss.
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Italian -
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Costantino Avanzi
Costantino Avanzi (Rovereto, 1975). Laureatosi e addottoratosi in Filosofia all’Università di Bologna, si è occupato della filosofia politica e della filosofia della storia di Hegel, approfondendo le sue ricerche presso le università di Dresda, Tubinga e Berlino. Ha conseguito una borsa di studio del DAAD (Deutscher Akademischer Austauschdienst), occupandosi della storiografia accademica tedesca. I suoi interessi si rivolgono in particolare a Hegel, alla dialettica e alla tradizione filosofico-politica marxista. Insegna storia e filosofia al Liceo.