Negli ultimi vent’anni del Novecento una revisione radicale e destabilizzante ha coinvolto i presupposti etnocentrici del pensiero antropologico, filosofico e politico dell’Occidente. Stava cambiando la geopolitica del pianeta e cominciava a vacillare la proiezione sulle altre culture delle nostre categorie di soggettività, storia, sovranità, cittadinanza, universalità, emancipazione. Il nuovo assetto ha sollecitato il fiorire di studi cosiddetti «postcoloniali», accomunati dalla pratica del contagio. Da allora la contaminazione fra concezioni a prima vista inconciliabili della vita associata appare più proficua dell’arroccamento difensivo, mentre il migrare di concetti e principi segue la diaspora dei corpi in carne e ossa: perde il suo connotato privativo per trasformarsi in uno stato d’elezione. Essere sempre «fuori posto» aiuta infatti a guardare il mondo e se stessi con occhi diversi. Di questo «contrabbando incontrollato di idee al di là delle linee» – secondo il motto fulminante di Edward Said – il saggio di Emanuela Fornari costituisce la prima, completa ricognizione in chiave filosofica. Non c’è linea di frattura o spostamento di confine disciplinare che sfugga alla sua indagine ricostruttiva. Nella consapevolezza che non tutto è trasferibile da una cultura a un’altra, e che va salvaguardato quel coefficiente di intraducibilità di fronte al quale è possibile solo un silenzio a più voci.
Book details
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Publisher
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Language
Italian -
Publication date
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Page count
167 -
Theme
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About the author
Emanuela Fornari
Emanuela Fornari insegna Ontologia ed Ermeneutica filosofica all’Università degli Studi Roma Tre. Tra i suoi lavori, tradotti in varie lingue: Modernità fuori luogo. Democrazia globale e valori asiatici in Jürgen Habermas e Amartya K. Sen (2005), tradotto in inglese, Heterotopías del mundo finito. Exilio, transculturalidad, poscolonialidad (2014), Il corpo del popolo. Su Ernesto Laclau e Judith Butler (2021), A-Democracy. The West Between Populism and Neoliberalism (2022). Con Bollati Boringhieri ha pubblicato Linee di confine. Filosofia e postcolonialismo (2011), tradotto in inglese e spagnolo.