Un fiume di soldi alle imprese e l'Italia va a picco. Perché? Questo libro entra nell'incredibile mondo delle aziende mantenute dallo Stato. Per la prima volta racconta, facendo nomi e cognomi, decine di storie di società, banche e multinazionali che hanno incassato miliardi di euro pubblici spesso senza produrre né crescita né occupazione. Fiat, Pirelli, la Saras dei Moratti e le industrie sarde (Portovesme,Vinyls,Ila, Alcoa).Ma anche giornali, radio e tv; tutto il mondo del cinema, compresi cinepanettoni e film in 3D; agricoltura e allevamento (8 milioni dei contribuenti sono serviti ai grandi marchi per farsi pubblicità), compagnie aeree, hotel e perfino skilift. Banca d'Italia e Corte dei conti sono netti: gli aiuti sono inutili. Tutti i soldi a favore del Sud hanno generato un aumento del Pil di appena lo 0,25 per cento all'anno. Poche eccellenze, molti miliardi buttati via. Eppure ogni cosa è sussidiata. Tutto quello che compriamo l'abbiamo pagato due volte, alla cassa e già prima con le tasse. Quello che gli italiani versano alle aziende è un contributo invisibile, fatto di migliaia di leggi che concedono agevolazioni fiscali, soldi a fondo perduto, garanzie sui prestiti. Con le tasse si alimentano clientele e basi elettorali. Negli ultimi dieci anni sono state avviate dall'Unione europea quasi 40.000 pratiche per aiuti italiani potenzialmente illegali. Perfino la mafia è sussidiata dallo Stato. I soldi pubblici vengono usati dalle aziende per pagare i debiti. Altre volte lo Stato paga per nuove assunzioni, ma i posti di lavoro scompaiono appena finiscono i sussidi. La politica tace. Questo sistema è alla base del declino italiano.
Book details
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Publisher
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Language
Italian -
Publication date
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Page count
311 -
Theme
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About the author
Marco Cobianchi
Marco Cobianchi (1966) è nato a Milano ma fino al periodo universitario ha vissuto tra Rimini, Forlì e Ravenna. A 17 anni inizia il mestiere di giornalista in una radio di Bologna per poi passare al network Odeon Tv e successivamente a un quotidiano locale di Rimini. Nel 1990 torna a Milano per assumere il ruolo di viceresponsabile della redazione economica del quotidiano «Avvenire». Con lo stesso incarico passa nel 2000 a «Panorama» dove si occupa di finanza e politica economica. Nel 2001 collabora al libro collettivo Bidone.com (Fazi Editore) scrivendo i capitoli riguardanti la nascita e il crollo delle società internet italiane. Nel 2009 ha scritto Bluff, perché gli economisti non hanno previsto la crisi e continuano a non capirci niente (Orme Editore). Per Chiarelettere ha pubblicato Mani bucate (2011) e Nati corrotti (2012). Per Rai 2 nel 2012 ha ideato e condotto Num3r1, la prima trasmissione di informazione economica basata sul data journalism. Insiste a essere sposato con Cinzia, con la cui fattiva collaborazione ha messo al mondo Valeria e Nicolò.