«Romanzo ispirato a una storia vera, Mr. Goebbels Jazz Band mette in campo le voci dei protagonisti e le plasma in una storia magnifica, piena di sorprese.»
«Westdeutsche Allgemeine Zeitung»
«Demian Lienhard usa un sotterfugio della propaganda nazista per raccontare una storia magistrale sull'eterno problema della narrazione.»
«Frankfurter Allgemeine Zeitung»
«I nazisti odiavano il jazz, la musica con le radici nell'America nera. Eppure Goebbels mette insieme la banda swing Charlie and His Orchestra con musicisti ebrei, gay e stranieri per dare il tono giusto alla stazione radio in lingua inglese Germany Calling. Lienhard riprende questa storia vera e la trasforma in un page turner sulla più mendace propaganda, con tanto di trombe e batteria.»
«SonntagsBlick Magazine»
È il 1940 e Goebbels, ministro dell’Educazione popolare e della Propaganda, decide di bombardare gli inglesi giorno e notte con la più raffinata propaganda jazz. Nasce così Charlie and His Orchestra, un ensemble di eccellenti musicisti jazz, tra cui ebrei ed altri perseguitati, destinato ad andare in onda sulla stazione di propaganda antinglese Germany Calling. A presentarli è l’annunciatore radiofonico Lord Haw-Haw, la voce inglese della Germania nazista dietro a cui si cela il nazionalista William Joyce, un irlandese nato in America e fuggito prima in Inghilterra e poi in Germania. Tra i suoi compiti vi è anche quello di individuare uno scrittore che possa narrare «con neutralità ben ponderata» dell’orchestra, perché ciò che non è documentato, com’è noto, non è mai successo.
Entra così in scena lo svizzero Fritz Mahler, uno scrittore non affermato che intravede in questa offerta una possibilità per fare carriera. In un’atmosfera di estrema diffidenza, a poco a poco familiarizza con i musicisti e comprende che non solo il loro lavoro, ma la loro stessa vita dipende dalla sopravvivenza dell’orchestra. Mentre fatica a trovare un fil rouge per narrare i loro destini, la situazione precipita e tutti si ritroveranno a dover fare i conti con la sconfitta tedesca.
Sullo sfondo di un fatto storico reale ricostruito nei dettagli, Demian Lienhard riesce a infondere vita nei suoi personaggi, tanto che è impossibile non appassionarsi ai loro destini. Con una prosa ironica e jazzata e una buona dose di cinismo, Demian Lienhard combina magistralmente la Storia alle storie dei suoi protagonisti, affrontando in modo originale la perfida assurdità della propaganda nazista e trascinando i lettori tra i giochi di potere e i club fumosi degli anni Quaranta.
«Westdeutsche Allgemeine Zeitung»
«Demian Lienhard usa un sotterfugio della propaganda nazista per raccontare una storia magistrale sull'eterno problema della narrazione.»
«Frankfurter Allgemeine Zeitung»
«I nazisti odiavano il jazz, la musica con le radici nell'America nera. Eppure Goebbels mette insieme la banda swing Charlie and His Orchestra con musicisti ebrei, gay e stranieri per dare il tono giusto alla stazione radio in lingua inglese Germany Calling. Lienhard riprende questa storia vera e la trasforma in un page turner sulla più mendace propaganda, con tanto di trombe e batteria.»
«SonntagsBlick Magazine»
È il 1940 e Goebbels, ministro dell’Educazione popolare e della Propaganda, decide di bombardare gli inglesi giorno e notte con la più raffinata propaganda jazz. Nasce così Charlie and His Orchestra, un ensemble di eccellenti musicisti jazz, tra cui ebrei ed altri perseguitati, destinato ad andare in onda sulla stazione di propaganda antinglese Germany Calling. A presentarli è l’annunciatore radiofonico Lord Haw-Haw, la voce inglese della Germania nazista dietro a cui si cela il nazionalista William Joyce, un irlandese nato in America e fuggito prima in Inghilterra e poi in Germania. Tra i suoi compiti vi è anche quello di individuare uno scrittore che possa narrare «con neutralità ben ponderata» dell’orchestra, perché ciò che non è documentato, com’è noto, non è mai successo.
Entra così in scena lo svizzero Fritz Mahler, uno scrittore non affermato che intravede in questa offerta una possibilità per fare carriera. In un’atmosfera di estrema diffidenza, a poco a poco familiarizza con i musicisti e comprende che non solo il loro lavoro, ma la loro stessa vita dipende dalla sopravvivenza dell’orchestra. Mentre fatica a trovare un fil rouge per narrare i loro destini, la situazione precipita e tutti si ritroveranno a dover fare i conti con la sconfitta tedesca.
Sullo sfondo di un fatto storico reale ricostruito nei dettagli, Demian Lienhard riesce a infondere vita nei suoi personaggi, tanto che è impossibile non appassionarsi ai loro destini. Con una prosa ironica e jazzata e una buona dose di cinismo, Demian Lienhard combina magistralmente la Storia alle storie dei suoi protagonisti, affrontando in modo originale la perfida assurdità della propaganda nazista e trascinando i lettori tra i giochi di potere e i club fumosi degli anni Quaranta.
Book details
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Publisher
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Language
Italian -
Publication date
-
Page count
216 -
Translator
-
Theme
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Collection
About the author
Demian Lienhard
Demian Lienhard, di origine svizzera, dopo gli studi in archeologia e un dottorato in archeologia classica, ha lavorato per l’Università di Francoforte. Con il suo primo romanzo Ich bin die, vor der mich meine Mutter gewarnt hat (Sono colei da cui mia madre mi ha messo in guardia, 2019) si è aggiudicato nel 2020 il Premio svizzero di letteratura. Oltre al tedesco e allo svizzero tedesco, parla anche spagnolo, inglese, italiano, francese, cinese e conosce alla perfezione latino, greco ed ebraico antico. Per le ricerche legate a questo libro ha trascorso parecchio tempo a Galway, Londra, Berlino e Berna. Attualmente fa lo scrittore a tempo pieno e vive a Zurigo.