Shizuku ha un solo desiderio: riposare contemplando il mare. Sprofondare in un sonno dolce e tranquillo, senza le braccia affollate di aghi e tubicini, i fedeli compagni delle sue giornate. Se la sua malattia ha un esito certo, il finale che Shizuku ha scelto di scriversi è il suo piccolo spazio di libertà. Per questo ora un traghetto la sta conducendo lontana dalla città, alla Casa del Leone. L’isoletta che ospita la residenza ricorda una meringa, vaporosa e sottile: il luogo ideale dove riempire gli occhi di bellezza e di energia lo spirito. Un porto sicuro in cui i clamori terreni non esistono e c’è posto solo per i sentimenti più genuini dei suoi abitanti, a cominciare da Madonna, la signora pacata e gentile che gestisce la Casa. Lì Shizuku spera di vivere nel modo più autentico il tempo che le è concesso. Non immagina quante sorprese la Casa abbia in serbo per lei: un amore meraviglioso, la scoperta dell’amicizia vera, la magia dei piccoli rituali. Come quello della domenica pomeriggio, quando a turno ognuno condivide con gli altri il piatto preferito dell’infanzia. Una madeleine dolceamara che innesca ondate di nostalgia e voglia di vivere, che gli ospiti assaporano insieme aggrappandosi al gusto dei dolcetti di tofu e arachidi, dei botamochi, della torta di mele. Con la sua scrittura delicata e inconfondibile, Ogawa ci conduce in un racconto poetico e profondo, e spalanca per noi una via verso la semplice gratitudine di esistere.
Ho aperto e letto la sua lettera non so quante volte. Infine l’ho ripiegata con cura e rimessa nella busta. Qualcuno mi attende da qualche parte. Questa certezza mi fa sentire più forte, pronta ad affrontare l’ultimo ostacolo della mia vita, il più grande.
«Ci sono libri che ci fanno sorridere, pensare, piangere, sognare, libri che non vorremmo mai finire: Nella Casa del Leone è uno di questi». Le Figaro Littéraire
«Con l’infinita delicatezza che contraddistingue tutti i suoi romanzi, Ogawa racconta i momenti agrodolci che i suoi personaggi, uomini e donne nel crepuscolo della loro esistenza, rubano alla morte». La Croix
«Un inno alla vita». Le Courrier de l’Ouest"Book details
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