Pelle queer maschere straight
Il regime di visibilità omonormativo oltre la televisione
Antonia Anna Ferrante
Il volume qui proposto intende delineare i tratti di un nuovo regime di visibilità omonormativo per i soggetti queer attraverso l’analisi critica di alcune tra le più popolari serie televisive in onda negli ultimi anni. Il regime di visibilità, ovvero l’insieme delle norme che regolano la rappresentazione di alcuni soggetti, viene in questo caso qualificato come omonormativo poiché descrive la traiettoria di assimilazione dell’omosessuale nel cosiddetto mainstream, il regime culturalmente e politicamente egemonico per eccellenza. Un tempo considerati tra i soggetti più destabilizzanti per l’ordine della società, oggi gay e lesbiche sono diventati “assimilabili”, perché funzionali, al progetto di rifondare l’Occidente nel sistema neoliberista. Il regime di visibilità omonormativo fa quindi parte del progetto di normalizzazione del soggetto LGBT nel capitalismo occidentale. La ricerca, attraverso un’osservazione critica delle serie tv, si sofferma soprattutto sullo studio dei legami e della parentela, introducendo l’opportunità di ripensare alla teoria queer in una prospettiva relazionale. Questo punto di osservazione permette di considerare nella teoria queer la produzione di pratiche che contestano la normalità delle relazioni, non limitandosi quindi alla sola possibilità di performare il corpo e le identità oltre la norma. In questa ricerca – a tratti personale – tra le intimità, la cura e gli affetti, viene praticata una “svolta queer” con la quale possiamo rileggere i legami di parentela, destabilizzandone la classica relazione con il simbolismo della rappresentazione.
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Language
Italian -
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About the author
Antonia Anna Ferrante
Antonia Anna Ferrante è una studiosa e un’attivista terrona trans-femminista queer. Dottore di ricerca in Studi culturali e postcoloniali del mondo anglofono all’Orientale di Napoli, attualmente è attiva nel Centro di Studi Postcoloniali e di Genere, collabora con il gruppo di lettura critica Feminist Futures e l’Unità di Ricerca sulle Tecnoculture, di cui cura il blog oltre ad avere organizzato, presso l’Istituto Italiano di Studi Filosofici di Napoli, il ciclo di seminari “Postcoloniale, Queer e Femminista: appunti di lettura per una vita non fascista”. Appassionata di cultura pop, si occupa di critica femminista, queer e postcoloniale della neo-televisione e dei nuovi media, ma i suoi interessi spaziano dalla sci-fi femminista al post-porno, passando per il drag e gli album di famiglia.