Per alcune persone il silenzio non è un luogo dorato, semmai un lusso che non riescono a permettersi. Quando la sofferenza è forte, lo si cerca come uno spazio edenico irraggiungibile, laddove si farebbe senz’altro meglio ad accettare il proprio rumore e a cercare di conoscerne la provenienza. Quando la terapia psicologica incontra uno sport di endurance, le due discipline si possono fare luce a vicenda. Perché non vi è differenza tra la sopportazione di un dolore fisico e di un dolore psicologico. Così, di chilometro in chilometro, gli strumenti guadagnati grazie all’analisi trovano nel raccoglimento della corsa di lunga distanza un modo per misurarsi con l’inconscio e col suo brusio di fondo, con le sue urla, coi suoi richiami. Incrementando a ogni lunghezza raggiunta la capacità di accettare il proprio chiasso e perfezionando lo sforzo di concertarlo a favore di sé e mai più contro.
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Italian -
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About the author
Nicolò Rubbi
Nicolò Rubbi (Bologna, 1989) ha conseguito il dottorato di ricerca in Letterature comparate presso l’Università degli Studi di Trento, con una tesi dal titolo L’opera inquieta. Julio Cortázar e il gioco dei generi letterari. È laureato in Filosofia teoretica. Nel 2016 ha ricevuto la menzione alla poesia in occasione della trentesima edizione del Premio Lorenzo Montano – ANTEREM con l’opera Variazioni sull’ora e sull’aurora (2017). È appassionato di montagna e di sport di resistenza.