Nel tempo della quarantena abbiamo assistito a vere sospensioni della democrazia partecipativa e rappresentativa, con una generale riduzione del potere delle assemblee (e il caso estremo del governo ungherese di Orbán). Dopo la pandemia non ci aspetta dunque il ripristino di una qualche “normalità”, ma l’attuazione del nuovo modello che queste sospensioni ci sollecitano: la riapertura del “cantiere Europa” e una ristrutturazione integrale della casa comune europea.
Per arrivare a esporre un «progetto, un metodo e un’agenda», Pier Virgilio Dastoli – che da più di quarant’anni ricopre ruoli nelle istituzioni europee e in organizzazioni federaliste – ripercorre la storia della capacità fiscale, della democrazia e del bilancio comune europei, ma anche della crisi del modello del welfare state, che dagli anni ’70 a oggi ha riscritto le nostre società: globalizzando le economie, proponendo politiche neoliberiste, favorendo la precarietà del lavoro nel passaggio da disoccupazione congiunturale a strutturale.
La via da percorrere tocca le tappe del bilancio federale, della democrazia europea, della sovranità condivisa; ma, prima di tutto, passa dalla risoluzione della crisi di fiducia tra l’Unione Europea e i suoi cittadini, offrendo una nuova prospettiva economica e politica a tutti gli europei.
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Yes -
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Italian -
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31 -
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About the author
Pier Virgilio Dastoli
È docente di Diritto dell’Unione Europea presso diverse università italiane e straniere, e presidente del consiglio italiano del Movimento Federalista Europeo. Già assistente parlamentare di Altiero Spinelli a Bruxelles, è stato direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e segretario generale del Movimento Europeo Internazionale. È Commendatore al merito della Repubblica, nominato dal Presidente Napolitano, e autore di numerosi saggi e articoli sull’Unione Europea.