“Tra i molteplici segni che ci indicano lo spegnersi di quell’ordine vitale sotto la cui forza e direzione ancora viviamo, non ne vedo alcuno che sia più convincente dell’estraniamento profondo che oggi riempie le teste migliori e i cuori più forti (nel loro ordine rispettivo) di fronte a questo ordinamento stesso. La storia di questo estraniamento è tuttora giovane. Questo nuovo atteggiamento, che ho davanti agli occhi, lo trovo anzitutto – com’è da attendersi – tra i dotti e i poeti – l’uomo di mondo può dire ‘sognatori’ –, per esempio in Gobineau, Nietzsche, Jakob Burckhardt, Stefan George. Per diversi che siano questi uomini in tutto (e per l’uomo è essenziale), in una cosa hanno sentito e pensato allo stesso modo: che l’insieme delle forze che hanno costruito l’elemento caratteristico della totalità del nostro presente ordine vitale poteva poggiare soltanto su di una profonda perversione di tutte le forze spirituali essenziali, su di un delirante sovvertimento di ogni ordine significativo dei valori – non dunque su forze spirituali che, confacenti alla normale ‘natura umana’, siano solo effetti che troverebbero il loro posto nelle possibilità di modificazione della storia a noi nota.”
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Italian -
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Sobre el autor
Max Scheler
Max Scheler (1874-1928), spirito acuto e penetrante, fu uno dei più brillanti esponenti del movimento fenomenologico. Il suo interesse speculativo si focalizza sulla concretezza della persona umana e in particolare sulla ricerca di un modello etico che possa mediare tra metafisica e antropologia. Negli ultimi anni della sua vita si occupò principalmente di sociologia del sapere e di antropologia filosofica, di cui è ritenuto uno dei fondatori. Tra le sue opere ricordiamo: Il formalismo nell’etica e l’etica materiale dei valori (1916), Essenza e forme della simpatia (1923), La posizione dell’uomo nel cosmo (1928).