La narrazione della vicenda del dottor Johann Georg Faust (1480-1540) ha innescato uno dei miti fondativi della cultura occidentale moderna. Diffuso in ogni arte e letteratura, è divenuto metafora assoluta della sete di conoscenza disposta a tutto per realizzarsi.
Tra le molte versioni del mito, è quella di Goethe che giunge per prima in Italia, dando luogo a una sorta di attrazione repulsiva, come di grande opera esteticamente e moralmente inaccettabile. Si forma così nella cultura italiana del XIX secolo l’idea del capolavoro sbagliato.
Tuttavia, a dispetto dell’ossimoro, si manifesta un grande successo popolare, attestato dalle molte riscritture, reintepretazioni e reinvenzioni. Il presente studio, attraverso un’analisi attenta e puntuale, offre una mappatura insolita e innovativa delle molteplici rivisitazioni dell’opera, inficiando l’idea di una scarsa affinità tra il mito di Faust e la cultura italiana.
Il macrotesto faustiano che emerge dalla ricostruzione qui offerta si impone così come una delle vie maestre di lunga durata della dialettica fra tradizione e modernità nella cultura del nostro paese.
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Italian -
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Sobre el autor
Ida De Michelis
Ida De Michelis è dottore di ricerca in Italianistica e in Letterature comparate (Roma 2005 e Losanna 2016). Tra i suoi libri ricordiamo Tra il «quid» e il «quod». Metamorfosi narrative di Carlo Emilio Gadda (Pisa 2009), «Andrò senza lasciare impronta». Percorsi identitari di Giuseppe Ungaretti (Roma 2012) e La grande guerra di Dante. Letteratura e identità nazionale (Roma 2016).