Laura Orsolini
Gustavo Strano è uno degli chef stellati più apprezzati di Milano. È creativo, è innovativo, è sulla cresta dell’onda. Cracco e Cannavacciuolo parlano di lui. Lo ammirano Borghese e Sadler. Non c’è critico culinario che non stimi Gustavo per il suo prodigioso vitello tonnato, o per il suo estatico risotto allo zafferano. Ma tutto cambia il giorno in cui il ristorante La Madunina è costretto a chiudere. I conti sono in rosso. Lo chef Strano viene licenziato. E cercare un lavoro non è facile: c’è la crisi, i ristoranti non se la passano bene, la gente spende meno… Gustavo però non demorde: ha un figlio e un cane a cui badare, e per amore della sua famiglia è disposto a fare anche un lavoro diverso da quello che ama. Anzi, è disposto a fare qualunque lavoro. In qualunque orario. In qualunque condizione. Per qualunque committente. All’ufficio di collocamento, Gustavo spunta tutte le caselle. Tutti questi “qualunque” però sono destinati a non portare a nulla di buono, Gustavo se ne accorgerà presto. Per la precisione il giorno in cui riceverà una busta azzurra, contenente le istruzioni per uno strano colloquio di mezzanotte. E una firma, Il Conte, che preannuncia guai.